Di occhi puntati sulla città ne ha oltre 300. Sono quelli delle telecamere “appollaiate” sui semafori o in cima ai lampioni. Dalla situazione meteo, alla neve fino ai mega-concerti: nella sala operativa della protezione civile del Comune di Firenze passano ogni giorno migliaia di dati. Da questa stanza in via dell’Olmatello, dietro la Mercafir, gli esperti sorvegliano la città.
Fuori idrovore e gruppi elettrogeni, dentro un supercervellone che riceve le immagini da tutta Firenze. “La protezione civile comunale può contare su 20 uomini di cui 16 operativi, preparati professionalmente per svolgere attività di pianificazione, operative e di coordinamento, e su 916 volontari di 26 associazioni fiorentine, adeguatamente formati”, dice Lorenzo Tomassoli, responsabile del centro situazioni della protezione civile comunale, che ci accompagna nella stanza dei bottoni, quella che in gergo si chiama “centro situazioni”.
Il “libro delle emergenze”
Neve, vento, blackout: tutte le possibili criticità sono racchiuse in un libro alto 4 dita: è il piano comunale d’emergenza, una sorta di “dizionario degli eventi avversi” che comprende procedure da seguire e numeri da chiamare a seconda della criticità.
In base al codice (giallo, rosso) vengono allertate le associazioni di volontariato, ma anche le scuole, le centrali operative della polizia municipale, le direzioni strategiche dell’amministrazione comunale, 115, 118, Ataf, Publiacqua, Quadrifoglio e Silfi. “A seguito di un’allerta meteo – spiega Paolo Dolfi, responsabile posizione organizzativa della protezione civile – le squadre vengono messe in stand-by e sono pronte a entrare in azione in tempi brevissimi”.
La sala operativa è attiva 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. A disposizione ci sono anche i dati del radar della protezione civile nazionale che “fotografa” in tempo reale le piogge lungo lo Stivale e i numeri sui livelli di fiumi e torrenti del servizio idrologico regionale.
Bombe d’acqua: cosa rischia Firenze
Ma qual è il rischio principale per la città ? “ Quello idrogeologico – risponde Dolfi – legato al fiume Arno, ma anche al reticolo minore, come Ema, Terzolle e Mugnone”.
“ I torrenti sono i primi a risentire delle piogge intense – osserva Lorenzo Tomassoli – le cosiddette ‘bombe d’acqua’ provocano un innalzamento improvviso dei livelli. In caso di criticità i fiumi vengono monitorati sia attraverso sensori messi a disposizione dalla Regione Toscana, sia con squadre in loco che controllano a vista la situazione”.
Sul sito della protezione civile del Comune di Firenze sono disponibili tutti gli aggiornamenti, le allerte meteo e anche le norme di comportamento in caso di piccole e grandi emergenze (cosa fare quando c'è un terremoto, come comportarsi a seguito di una nevicata o in caso di bombe d'acqua).