Due forti scoppi, fiamme che arrivano al tetto, una lunga colonna di fumo: per fortuna non ci sono state state conseguenze ma poteva averne di gravi l'ordigno che questa notte qualcuno ha piazzato, intorno alle 4, sul retro della sede del Partito Democratico provinciale di Firenze, in via Forlanini. Sono stati gli abitanti delle case vicine a udire l'esplosione e a dare l'allarme: sul posto è intervenuta la Digos. Da quanto si apprende, l'ordigno artigianale era composto da petardi e alcune bombolette di gas, probabilmente come quelle che vengono utilizzate nei campeggi, con un innesco composto da liquido infiammabile. Il tutto a sua volta inserito in un recipiente di plastica.
SI SEGUE LA PISTA ANARCHICA
Stando alle prime indiscrezioni la questura fiorentina starebbe seguendo la pista anarchica. Il questore Raffaele Micillo ha inoltre spiegato di aver rafforzato la sorveglianza nelle sedi di partito. Dalle 5 di questa mattina il segretario provinciale del Pd Fabio Incatasciato è sul posto. “E' un segnale preoccupante, che non avrebbe niente a che vedere con le scritte che, anche nelle scorse settimane, sono state fatte sul muro della sede – spiega Incatasciato – l'ordigno è una cosa diversa, un segnale nazionale: questa non è solo la sede del Pd provinciale e regionale, ma essendo a Firenze (città del premier, ndr) questo attentato assume significati diversi”. “Per ora non c'è nessuna rivendicazione – dice ancora il segretario provinciale del Pd – però preoccupa perché è una modalità finora sconosciuta a Firenze. Questa non è una bomba carta, ma un ordigno vero e proprio fatto da persone che sanno maneggiare questi materiali”.
''POTEVA FARE MALE''
Sulla facciata della sede del Partito Democratico, intolata a Meme Auzzi e inaugurata da Pierluigi Bersani il 2 settebre 2010, sono ben visibili i segni dell'esplosione. “Non sarebbe stato messo per fare male – continua Incatasciato – ma poteva farne molto se qualcuno fosse passato di lì nel momento dello scoppio. Le fiamme hanno raggiunto il tetto”. I danni per fortuna sono davvero esigui: solo la facciata annerita e un vetro incrinato dall'esplosione del manufatto artigianale. Proprio ieri, a meno di 24 ore dall'attentato alla sede di via Forlanini, il Pd è stato il bersaglio di alcune scritte comparse su uno striscione alla Fortezza da Basso e rimosso poco dopo.
NARDELLA: ''OPERA DI VIGLIACCHI''
“L'attentato alla sede del Pd di stanotte è da poveri vigliacchi – è il primo commento del sindaco Dario Nardella – non ci intimorisce. Firenze città di pace, accoglienza e ripudia la violenza”, ha scritto il primo cittadino su Twitter. Indignazione anche dal segretario cittadino del Pd, Federico Gianassi: “E' un atto di vigliaccheria e di violenza gravissimo. Consapevoli che è stato superato il livello di guardia, noi andiamo avanti sempre più forti, decisi e compatti. la violenza di sparute minoranze non ci fermerà. Si rassegnino”, scrive sulla sua pagina Facebook. “E' un fatto gravissimo – scrive su Facebook il presidente della Regione Enrico Rossi -. Chi pratica la violenza attacca la democrazia e questi gesti intimidatori non sono tollerabili. Spero che leForze dell'ordine possano fare rapidamente luce su quantoavvenuto”.
LE INDAGINI
Dalle prime informazioni, ignoti avrebbero scavalcato un muretto da via Leopoldo Traversi, entrando nell'area e arrivando sul retro della sede. Dove è presente una telecamera, che potrebbe aver ripreso quanto accaduto. La Digos ha acquisito le immagini e le indagini sono in corso.
''AZIONE GRAVE E INQUIETANTE''
Molti i messaggi di solidarietà al Pd fiorentino e regionale in arrivo in maniera trasversale da tutte le forze politiche e dai sindacati. “E' un’azione grave e inquietante, un fatto ben più serio delle tante scritte e degli atti vandalici che già abbiamo subito in questi mesi – commenta il segretario regionale del Pd toscano Dario Parrini -. Evidentemente i vigliacchi hanno alzato il tiro. Se pensano di intimorirci si sbagliano di grosso. Abbiamo i cittadini onesti dalla nostra parte. Con fermezza andremo avanti per la Toscana e per l'Italia. Più determinati di prima. Il Pd non si ferma, tantomeno davanti a questi delinquenti che speriamo siano individuati al più presto”. Sconcerto anche da parte di Antonio Mazzeo, responsabile regionale organizzazione Pd. “Quanto successo stanotte è grave e non ha precedenti nei confronti di una sede qui a Firenze, in passato erano state fatte le scritte sulle facciate dell’edificio ma adesso si è oltrepassato il segno. Chi pensa di instaurare il proprio agire politico con la violenza nei nostri confronti si sbaglia di grosso, il Pd, i suoi militanti e i suoi rappresentanti non si fanno intimidire, andremo sempre a testa alta. Quando si attaccano le sedi della democrazia e del confronto vuol dire che si è toccato un punto molto basso”.
''EPISODIO FRUTTO DI CULTURA VIOLENTA”
“Apprendo che la bomba era costituita da un insieme di petardi e bombole del gas collegate e che per fortuna non ci sono stati feriti: episodi di questo tipo sono frutto di una cultura violenta che va condannata duramente”, dice invece la vicepresidente del Senato Valeria Fedeli. “Non ci intimidirete”, è il messaggio del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Ivan Ferrucci. “Se qualcuno pensa di intimidirci e di frenare il nostro slancio per le riforme ed il rinnovamento del paese si sbaglia di grosso: noi andiamo avanti. Quello di stanotte è un fatto gravissimo, assolutamente da non sottovalutare, che chiama tutti a una risposta democratica contro la violenza. La scelta di Firenze, città simbolo della forza del partito democratico, chiama tutti a una riflessione attenta sui motivi del gesto”.
LA SOLIDARIETA' DI ALFANO E BOLDRINI
Esprimono vicinanza al Pd fiorentino e toscano la presidente della Camera Laura Boldrini (che ha telefonato ai vertici del Pd locale) e il ministro dell'Interno Angelino Alfano. “Il grave atto intimidatorio alla sede del Pd di Firenze – dice il ministro – rientra in schemi di violenza che abbiamo sempre contrastato e contro i quali lavoriamo perché non appartengano mai più alle dinamiche di una società civile. Ci impegniamo per fare immediata chiarezza sull'accaduto”.