Durante la mattinata del 17 marzo la facciata in pietra di Palazzo Vecchio è stata imbrattata con vernice arancione da due attivisti di Ultima generazione: i giovani, un 32enne di Empoli e una 23enne, sono stati bloccati dopo pochi istanti dagli agenti della Polizia municipale e dallo stesso sindaco di Firenze Dario Nardella che si trovava in piazza della Signoria per un sopralluogo. Durante l’azione dimostrativa gli attivisti ambientali sono stati fischiati dai turisti presenti in piazza.
Palazzo Vecchio imbrattato dai giovani di Ultima generazione: il motivo
Non è il primo raid di Ultima generazione a Firenze: prima di Palazzo Vecchio, un mese fa, il gruppo aveva imbrattato per protesta il portone di ingresso del Consiglio regionale toscano e all’azione avevano partecipato i giovani protagonisti dell’episodio in piazza della Signoria. I due, che per velocizzare la loro azione hanno usato degli estintori per spruzzare vernice lavabile con acqua, sono stati fermati e portati via per l’identificazione. Sono stati denunciati per imbrattamento a edifici di rilevanza culturali o paesaggistici, manifestazione non autorizzata e mancato rispetto del foglio di via emesso dal questore per tre anni.
Ultima Generazione in una nota ha fatto sapere che si tratta di una protesta dopo la bocciatura da parte della Commissione Bilancio del Senato “di alcuni emendamenti a un disegno di legge riguardante il taglio di diversi sussidi ambientalmente dannosi“. Secondo l’organizzazione, la misura avrebbe consentito di recuperare “circa 500 milioni di euro di fondi – si legge nel comunicato stampa – impiegabili per mettere in sicurezza il Paese dalla severità delle condizioni siccitose attuali e prossime e per altri investimenti nella conversione ecologica”.
“Sono dei barbari. Non è così che si protesta, dovrebbero difenderla la civiltà”, ha commentato a caldo il primo cittadino Dario Nardella, che subito dopo aver bloccato i responsabili ha iniziato insieme agli operai le operazioni di pulitura del muro salendo su un ponteggio mobile. Sul posto sono intervenuti anche alcuni restauratori esperti, che stavano lavorando al recupero da una statua della piazza (Ercole e Caco): la loro presenza ha permesso di intervenire immediatamente e in modo corretto, usando acqua per rimuovere la vernice. “Ci hanno spiegato che occorreva togliere rapidamente la vernice per evitare che seccasse e provocasse danni ulteriori”, ha spiegato il sindaco. Insieme a loro i tecnici della Fabbrica di Palazzo Vecchio, la Polizia municipale e i Vigili del fuoco.
5mila litri di acqua per pulire l’arengario. “Vernice pericolosa per la pietra porosa della facciata”
Ci sono volute due ore e 5mila litri di acqua per ripulire le pietre. Il Comune ha pubblicato una nota in cui evidenzia che la vernice con cui gli attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato Palazzo Vecchio è molto pericolosa per le pietre storiche e porose della facciata. Sul prodotto utilizzato saranno condotte analisi per accertarne la tipologia, ma già ora i tecnici del Servizio Belle Arti e Fabbrica del palazzo hanno fatto sapere che “La colorazione intensa e la scarsa solubilità in acqua del residuo delle puliture effettuate consentono di ipotizzare l’uso di colori non minerali a base sintetica”.
Secondo gli esperti il livello di aggressività di tale vernice dipende “dai caratteri della superficie interessata e dal tempo di intervento rispetto all’applicazione”. Per le peculiarità dell’antica pietra forte del bugnato è stato importante – viene fatto notare – agire subito, per evitare che la tinta si seccasse in pochi minuti rendendo necessaria una pulitura più complessa.
Palazzo Vecchio imbrattato: il video dell’azione di Ultima Generazione
Il blitz durante cui è stato imbrattato l’arengario di Palazzo Vecchio è stato filmato anche dalle telecamere della TGR Toscana (il video qui sotto). Intanto si scatena la polemica politica. “La violenza contro l’arte, la cultura e la bellezza, che sono inermi e che nascono per il bene dell’umanità, non può mai giustificare la battaglia per una causa, anche la più condivisibile – ha commentato il sindaco Nardella -. Sono dei barbari incivili, non è così che si manifestano le proprie idee, non è violentando il patrimonio culturale e la bellezza. A Firenze non ci sarà mai spazio per l’inciviltà”.
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a seguito della vicenda di Firenze, ha annunciato che la maggioranza in Parlamento sta lavorando a un giro di vite sulle sanzioni per chi imbratta i monumenti, ma anche a “a norme che facciano pagare ai responsabili i costi di pulizia e ripristino dei luoghi”.
Il segretario provinciale della Lega, Federico Bussolin, e il commissario comunale fiorentino della Lega, Federico Bonriposi, hanno rilanciato la proposta del senatore del carroccio Claudio Borghi di un inasprimento delle pene per chi imbratta le opere d’arte.