venerdì, 22 Novembre 2024
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Un “patto” per Sant’Orsola e San Lorenzo

Dal percorso partecipativo arriva una proposta di protocollo di intesa per far rinascere l’ex convento di Sant’Orsola e il rione di San Lorenzo, nel centro di Firenze

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Riprogettare piazza del Mercato centrale, migliorare gli spazi pedonali del quartiere di San Lorenzo e riaprire subito il piano terra dell’ex convento di Sant’Orsola, un complesso da trasformare in un laboratorio di innovazione urbana e motore di rigenerazione dell’area Unesco di Firenze. Sono questi i punti principali del “patto” per Sant’Orsola e il rione circostante, proposto alle istituzioni dai promotori del percorso partecipativo “Laboratorio San Lorenzo”, che da marzo ha coinvolto oltre 200 cittadini e più di venti associazioni.

Il percorso di ascolto è stato promosso dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze insieme all’Ordine degli Architetti di Firenze e al coordinamento Santorsolaproject, è stato co-finanziato dall’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana e si è svolto in collaborazione con il Comune e la Città Metropolitana di Firenze.

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Percorso partecipativo, le proposte per il quartiere di San Lorenzo

Per quanto riguarda il rione di San Lorenzo, le proposte principali riguardano la riprogettazione di via Nazionale, con meno parcheggi e dehors e più spazio per i pedoni, e quella di piazza del Mercato Centrale per renderla a misura di pedone con aree verdi e aree gioco per bambini. Tra le idee anche un collegamento pedo-ciclabile che unisca la Fortezza, la Stazione e il rione, la possibilità di rendere attraversabili i cortili di Sant’Orsola e Sant’Apollonia e quote per l’housing sociale negli interventi di recupero degli edifici dismessi del rione.

Housing sociale e alloggi per giovani coppie; spazi verdi aperti al pubblico nelle corti, servizi come ludoteca, centro anziani, auditorium, consultori, co-working, laboratori artigianali, palestra  piscina; piano terra aperto fin dalle prime fasi dei cantieri rendendolo attraversabile da ogni lato e a qualsiasi ora, sul modello delle Murate. Sono questi alcuni degli spunti che arrivano dal percorso di partecipazione per Sant’Orsola. L’obiettivo primario è trasformare l’ex convento in un laboratorio di innovazione urbana, motore di rigenerazione di tutto il rione di San Lorenzo e dell’area Unesco.

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Sant Orsola ex convento
Uno dei cortili dell’ex convento di Sant’Orsola

Il protocollo di intesa per Sant’Orsola e San Lorenzo

Una volta firmato, il protocollo d’intesa durerà fino alla sottoscrizione di un “contratto di rione” che definisca un programma di interventi e progetti finalizzati alla realizzazione delle diverse azioni strategiche.  “L’auspicio è che questo percorso diventi un modello che le istituzioni possano utilizzare per aumentare la cultura della partecipazione, che funzioni da progetto pilota per la rigenerazione e il recupero di altre aree cittadine – spiega Marzia Magrini, consigliera dell’Ordine degli Architetti di Firenze – la formula utilizzata ha saputo unire l’approccio scientifico degli esperti con le richieste dei cittadini, dando vita a un modello da replicare per altri processi di partecipazione mirati alla riqualificazione di spazi cittadini e contenitori dismessi”.

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