venerdì, 19 Aprile 2024
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Riduce tre cani in fin di vita e cerca di adottarne un quarto, denunciato

Dopo aver sottoposto per anni i suoi tre cani (un pastore tedesco e due meticci) ad indicibili sofferenze, adesso ne prende un altro. E dall'Enpa scattano le segnalazioni.

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Difficile capire la mente umana: dopo aver sottoposto per anni i suoi tre cani (un pastore tedesco e due meticci) ad indicibili sofferenze, adesso ne prende un altro. E pensare che nel suo profilo facebook appare in pose affettuose proprio con loro. Peccato che nella realtà uno dei tre cani, il pastore tedesco, fosse legato con una catena d’acciaio così stretta che la carne viva è cresciuta dentro le maglie e che per salvargli la vita l’Asl 3 di Pistoia ha dovuto sottoporlo ad un’operazione durata 4 ore, mentre un’altra canina era tenuta al buio da mesi o anni dentro una baracca di vecchie lamiere. Tutti e tre i cani vivevano in un recinto nascosto in un bosco in Provincia di Pistoia, pieno di escrementi, dove erano alimentati solo con pane secco e acqua sporca. A lanciare l’allarme l’Enpa di Pistoia che, dopo aver denunciato il proprietario agli enti competenti e averlo convinto a cedere i cani (per il pastore tedesco è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per reati di maltrattamento), ha ricevuto numerose segnalazioni dalla gente allarmata per averlo visto con un cucciolo di pochi mesi al guinzaglio.

 

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L’EPISODIO E LA LEGGE REGIONALE. Istantanea la reazione dell’Enpa che ha presentato un secondo esposto al Servizio Veterinario ASL 3 Pistoia e alla Polizia Municipale per chiedere l’immediata verifica. L’Enpa si sta muovendo affinché venga emesso il più presto possibile un provvedimento di diffida che impedisca a questa persona di tenere altri animali. L’episodio è fondamentale, come afferma la presidente dell’ente Rossella Ghelardini, per far sapere ai cittadini che la Regione Toscana ha varato una legge, la 59 del 2009, all’avanguardia in Italia per i diritti degli animali, che vieta l’uso della catena per i cani, se non in casi eccezionali e per una durata non superiore alle 6 ore giornaliere, oltre a definire le condizioni e i metri quadrati minimi in cui farli vivere: 8 per ciascun animale.

LA STORIA. Alla fine di aprile 2012, un signore di mezza età si presenta presso il canile di Pistoia, gestito dalla sezione provinciale dell’Enpa, per adottare un cane. Nel compilare il questionario di pre-affido la persona dichiara di avere tre cani e di tenerli in un recinto lontano da casa. Quando gli viene chiesto come mai volesse adottare un altro cane se ne aveva già tre, la persona risponde che gli animali erano rimasti alla ex-moglie e che va a trovarli per motivi affettivi. Nei giorni successivi l’Enpa scopre che in realtà i tre cani sono intestati alla stessa persona e che sono tenuti in un recinto in un bosco. I volontari dell’Enpa cercano di individuare il recinto ma non riuscendo a trovarlo, con una scusa, fissano un appuntamento. A sorpresa chiedono al proprietario di poter vedere gli altri cani: la persona si agitata e risponde seccamente che non è possibile perché si trovavano a Genova dalla ex moglie. Poche ore dopo, la persona chiama il canile di Pistoia per dire che rinuncia a prendere il cane in adozione adducendo una scusa palesemente falsa.

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IL NUOVO TENTATIVO DI ADOZIONE. Nel frattempo l’Enpa viene a conoscenza che sta tentando di prendere in adozione, a nome del suocero, un altro cane presso il canile di Montecatini. Sempre più allarmati i volontari dell’Enpa riescono ad individuare il recinto nel bosco e ad andarlo a vedere (19 maggio 2012). Nel recinto si trovano due cani maschi e un capanno in lamiera, accessibile solo agli animali attraverso due buchi in basso. Il recinto è pieno di escrementi e rifiuti di vario genere, tra cui pentole con acqua stagnante e pezzi di pane in terra. All’interno di un’altra baracca, completamente chiusa e priva di luce, si sentono i guaiti di un terzo cane. I volontari dell’Enpa contattano subito la Polizia Municipale, non trovando nessuno perché sabato, e i Carabinieri che non disponendo di una volante non possono intervenire, allora si recano dal proprietario dei cani che li minaccia. Riescono a convincerlo a farsi portare al recinto dove possono verificare le reali condizioni in cui sono tenuti gli animali. I cani vengono portati al canile di Pistoia dove il pastore tedesco viene operato (giugno 2012).

Nella foto: il cane dopo l’intervento durato quattro ore

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