venerdì, 13 Dicembre 2024
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Rubano un motorino, un video li incastra. Ne avevano già presi nove

A riprendere tutta la scena era stata una telecamera. Quando i due sono stati fermati, qualche giorno più tardi, in auto trasportavano un altro scooter appena rubato. La cantina di uno dei due era stata trasformata in un'officina: ben nove i motorini rubati.

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Si erano “specializzati” nel furto degli scooter, ma una telecamera li ha incastrati.

IL VIDEO. Tutto è cominciato quando i carabinieri della Stazione di San Giovanni Valdarno hanno inviato ai comandi confinanti il video di un furto di un ciclomotore avvenuto lo scorso 9 ottobre. Nel video, due ladri, incuranti della telecamera che li inquadrava, parcheggiano la loro Chrysler grigia di fianco a un ciclomotore. Dopo aver verificato che non ci fosse nessuno in giro, uno dei due fa scorrere il portellone posteriore della vettura e spingono lo scooter nel vano posteriore privo dei sedili. L’operazione non dura più di 15 secondi. Poi, con calma, salgono a bordo e si allontanano.

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L’AUTO. Peccato per i due che la vettura ripresa dalla telecamera presentasse delle ammaccature, e i carabinieri di Figline Valdarno, visionando il filmato, riconoscono la macchina e i suoi due occupanti: due tunisini di 45 e 33 anni, proprio di Figline.

IL MOTORINO. L’altro pomeriggio, una pattuglia in perlustrazione intercetta l’auto dei due tunisini che esce dalla A1. La fermano e al suo interno, al posto dei sedili posteriori, vi era un ciclomotore Yamaha, modello Aerox, ancora regolarmente chiuso a chiave e con il blocca-dischi inserito. Il mezzo, si scoprirà, era stato rubato da poco a Firenze.

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A CASA. Ma non solo. A casa di uno dei due tunisini sono stati ritrovati, nella cantina trasformata in officina, documenti, targhe, mezzi interi o ridotti a carcassa, di ben nove ciclomotori rubati tra il 15 agosto ed il 28 ottobre. I due sono stati arrestati per furto aggravato e rinchiusi nel carcere di Sollicciano. L’indagine – viene spiegato – prosegue per individuare dove andavano a finire, forse in Tunisia, i numerosi ciclomotori che sono stati tubati nel Valdarno e non solo in queste ultime settimane.

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