Con l’inizio dell’anno, tornano i saldi invernali: in Toscana gli sconti partiranno ufficialmente sabato 3 gennaio 2026. La Regione con una delibera ha confermato il calendario delle svendite di fine stagione. Come successo in passato, la data di partenza è stata fissata il sabato precedente all’Epifania, lo stesso giorno individuato nelle altre parti d’Italia. Le uniche eccezioni riguardano la Valle d’Aosta (2 gennaio) e la provincia autonoma di Bolzano (8 gennaio).
Quando iniziano e quando finiscono i saldi invernali 2026 in Toscana
Sebbene i primi ribassi compariranno nelle vetrine già dopo Natale, la partenza ufficiale dei saldi invernali in Toscana sarà appunto il 3 gennaio e le promozioni potranno andare avanti per un massimo di 60 giorni, quindi fino al 3 marzo 2026. La decisione è stata presa con la delibera della giunta regionale numero 1617 del 1° dicembre 2025.
Anche l’anno scorso la giunta, in accordo con quanto emerso dalla Conferenza delle Regioni, stabilì di anticipare la data di inizio prima dell’Epifania, per sostenere il commercio locale, consentendo a negozianti di intercettare fin da subito i flussi turistici e le ultime spese festive. E i saldi estivi 2026? Se saranno rispettate le linee guida, scatteranno il 4 luglio, il primo sabato del mese.
Le regole per acquisti sicuri durante gli sconti invernali
Tra le regole per i negozi quella sulla trasparenza del costo (sul cartellino deve essere riportato il prezzo originario e la percentuale di sconto applicata per i saldi invernali), l’obbligo di accettare carte elettroniche di pagamento senza sovrapprezzi e sulla qualità della merce, che deve essere effettivamente di fine stagione (anche di stagioni passate) e non acquistata dai commercianti appositamente per i saldi.
Il cambio della merce durante i saldi (come nel resto dell’anno) non è obbligatorio se non per articoli difettosi: negli altri casi è il negoziante stesso a decidere se dare la possibilità al cliente di sostituire l’articolo. Quindi prima di acquistare, consigliano le associazioni dei consumatori, è importante chiedere quali siano le condizioni di vendita applicate. Sebbene i negozianti non siano obbligati a far provare i capi, le associazioni di categoria raccomandano questa prassi come buona norma commerciale.


