I dati sono allarmanti: il 40% del cibo distribuito alle aziende ospedaliere finisce per essere sprecato. La metà dei pazienti è a rischio malnutrizione, nonostante sia stato provato che un’alimentazione sbagliata allunga i ricoveri dal 15% al 40%. È quanto emerge dalla quarta giornata del Festival della Salute, in corso di svolgimento a Viareggio fino a domenica prossima.
VERO RISPARMIO?. I dati sono stati forniti da Stefano Cencetti, direttore generale del Policlinico di Modena. Ad oggi, il 94% delle aziende sanitarie italiane si affida a ditte esterne per il servizio di refezione. Spesso infatti, come precisa l’avvocato e fiduciario di Slow Food Versilia Catia Bovi Campeggi, l’unica logica che governa le gare di appalto fra i distributori di servizi di mensa collettivi è quella del prezzo, e spesso non si considera la qualità delle opzioni proposte.
INVESTIRE SULLA FILIERA CORTA. In realtà, i dati dimostrano che una corretta nutrizione farebbe risparmiare circa 560 euro per ricoverato. Qualità dei cibi, territorialità e filiera corta sono dunque le chiavi per impiegare utilmente le risorse, senza ricorrere necessariamente tagli che, come ha sottolineato Cencetti, “troppo spesso vengono fatti in maniera scriteriata solo perché la situazione di crisi richiede di contenere le spese”.