martedì, 26 Novembre 2024
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Sant’Orsola apre al pubblico: visite guidate nell’ex convento

In occasione di ''Lav…Ora diversamente'', la kermesse dedicata al lavoro e alla formazione organizzata dalla Provincia di Firenze, i cittadini potranno visitare gratuitamente l’ex convento. Ecco come fare.

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Sant’Orsola apre al pubblico. Lo farà in occasione di ”Lav…Ora diversamente”, la kermesse dedicata al lavoro e alla formazione organizzata dalla Provincia di Firenze.

LE VISITE. Nelle giornate di giovedì 15 e venerdì 16 maggio saranno organizzate visite guidate (su prenotazione allo 055.244404) all’interno dell’ex convento di Sant’Orsola e al sito archeologico che ha portato alla luce importanti ritrovamenti in occasione della ricerca sui resti mortali di Lisa Gherardini. I tour saranno condotti da un’archeologa collaboratrice della Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana, e saranno preceduti da una performance teatrale, a cura di un attore, sulla storia di Sant’Orsola.

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IL COMPLESSO. Durante la visita guidata agli scavi verranno mostrati i risultati dell’indagine archeologica condotta all’interno del complesso conventuale fiorentino, sotto la Direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. “Nel corso della ricerca – spiega l’archeologo Valeria d’Aquino – sono stati acquisiti dati di grande rilevanza sull’impianto ecclesiale del complesso e su altre quattro aree dell’edificio, offrendo nuovi spunti di riflessione sulla ricostruzione e sulla scansione delle fasi edilizie del convento, nonché sull’evoluzione urbanistica di Firenze nel Basso Medioevo. Il vasto complesso è infatti, come attualmente si vede, frutto di un lungo processo di acquisizioni ed ampliamenti, iniziato, sulla base delle fonti documentarie nel 1309, con la fondazione del convento ad opera di quattro monache benedettine. A partire dalla prima metà del ‘400 il convento, divenuto francescano, intraprende importanti opere di ristrutturazione e rifacimenti, ben identificati nel corso dello scavo archeologico, sino alla dismissione napoleonica. Alla ricerca sul campo, svolta fra il 2011 ed il 2012, che ha permesso di documentare pavimentazioni, vani interrati, un altare , nonché un certo numero di sepolture, si è affiancato lo studio di materiali ceramici e numismatici di grande interesse ed una puntuale raccolta delle fonti documentarie, archivistiche e letterarie”.

Leggi anche: Una nuova pagina per Sant’Orsola: qua la kermesse sul lavoro

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