Emergenza siccità, scattano alcune limitazioni agli usi domestici dell’acqua.
VIA ALLE ORDINANZE. Dal prossimo 16 aprile saranno adottate in tutti i 44 comuni del territorio le ordinanze comunali di limitazione – preelaborate dalla Provincia di Firenze – degli usi domestici d’acqua (si tratta delle ordinanze che usualmente vengono adottate nel periodo estivo, che vietano annaffiamenti, lavaggi auto, ecc…). Questi provvedimenti – spiega Palazzo Medici Riccardi – “si armonizzeranno con i divieti di prelievo dai corsi d’acqua, per usi non prioritari , già emanati dalla Provincia e pertanto comporteranno il coinvolgimento anche dei Comuni nella gestione virtuosa della risorsa idrica e nella costituzione di una ‘cabina di regia’ per monitorare la situazione ed adottare i provvedimenti, dando messaggi chiari e forti alla cittadinanza sulla necessità di evitare sprechi anche grazie alla campagna di comun icazione annunciata dalla Regione”.
“NESSUN ALLARMISMO”. Questa l’azione concordata dal tavolo che si è svolto ieri a Palazzo Medici Riccardi e che ha visto la partecipazione degli assessori provinciali all’Ambiente e Difesa del Suolo Renzo Crescioli, alla Protezione Civile Stefano Giorgetti e all’Agricoltura Pietro Roselli, che hanno incontrato i rappresentanti di gran parte dei Comuni della provincia. “La situazione critica delle risorse idriche di superficie – spiega l’Assessore Crescioli –, è tale da anticipare ad aprile delle misure di restringimento in modo da contrastare possibili emergenze, ancora maggiori, per il prossimo autunno. Questo quadro, unito a previsioni meteo che a medio e lungo termine non fanno ipotizzare significative precipitazioni, rendono necessaria l’adozione di cautele particolari ed ulteriori rispetto a quelle già stabilite per il 2011. Ad oggi la situazione è ancora gestibile, domani potrebbe non esserlo. Non si tratta di fare allarmismi, ma la situazione non è assolutamente da sottovalutare. Il nostro obiettivo fondamentale è quello innanzitutto di preservare la disponibilità della risorsa per gli usi cosiddetti umani, e per quanto possibile anche per quelli agricoli e industriali. Oltre a ciò vi è anche l’esigenza di garantire, sempre per quanto possibile, i deflussi minimi vitali per non compromettere gli ecosistemi fluviali “.
RISERVE A SECCO. Le portate dei principali corsi d’acqua del territorio (Arno, Sieve e Bisenzio) nel periodo ottobre 2011/febbraio 2012 si sono infatti più che dimezzate rispetto alla media degli stessi periodi degli anni tra il 1996 ed il 2011, ed anche lo stesso invaso di Bilancino, con i suoi 36 milioni di metri cubi, ha una riserva d’acqua pari quasi alla metà di quella che dovrebbe avere in questa stagione. Una situazione diffusa anche sul resto del territorio, come ad esempio accade per gli invasi aretini di La Penna e Levane. Per questo motivo la Provincia di Firenze invierà a tutti i Comuni del territorio uno schema d’ordinanza di restrizione degli approvvigionamenti da acquedotto che i Comuni si sono impegnati a promulgare il prossimo 16 aprile , così da rafforzare i provvedimenti di divieto emanati dalla Provincia inerenti i prelievi diretti dai corsi d’acqua . La misura, come sottolineato dal responsabile provinciale della Protezione Civile, Paolo Masetti, serve a “scongiurare il passaggio da una situazione di criticità ad una di emergenza di Protezione Civile”.
“USO VIRTUOSO”. “L’obiettivo – ha proseguito Crescioli – è quello di arrivare ad un uso virtuoso della risorsa idrica, da continuare anche in periodi di non emergenza. Sul territorio fiorentino, in media, vengono consumati 200 litri al giorno da ogni cittadino, spesso con consumi inopportuni. Anche la riduzione di un 10% porterebbe ad un’attenuazione della criticità . L’obiettivo di queste prime misure è anche quello di comunicare alla cittadinanza la necessità di mettere in atto misure, anche in termini di stili di vita individuali, tese a preservare la risorsa idrica ”.
PROSPETTIVE. Qualora la situazione metereologica non dovesse portare precipitazioni tali da far aumentare il livello di portata dei fiumi e degli invasi, così come previsto al momento dalle stime del consorzio regionale LaMma, le misure che verranno adottate potranno prevedere la riduzione di distribuzione in alcune fasce orarie ed una turnazione anche per i prelievi per uso agricolo e industriale. Tra le misure da adottare sul medio/lungo periodo, c’è stata la richiesta di risorse e snellimento delle procedure per la creazione di nuovi invasi e l’utilizzo dei cosiddetti laghetti, interventi sulla riduzione delle perdite sulla rete idrica, oltre che lavorare sui doppi impianti per il recupero dell’acqua piovana e sul riuso delle acque reflue depurate.
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