venerdì, 29 Novembre 2024
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Il sistema IT-Alert sarà operativo da febbraio 2024

A fare il punto sul nuovo sistema di allerta il Capo dalla Protezione civile nazionale Curcio, a Firenze per l'inaugurazione di Earth Technology Expo

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IT-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico per inviare messaggi di allerta sugli smartphone di tutte le persone che si trovano nelle aree coinvolte da un’emergenza, sarà attivo da febbraio 2024 in tutta Italia, solo dopo “una serie di valutazioni tecniche e di natura più gestionale” anche con Regioni e Comuni. Lo ha annunciato Fabrizio Curcio, Capo Dipartimento della Protezione Civile all’inaugurazione di Earth Technology Expo, il salone in corso alla Fortezza da Basso di Firenze, dedicato alle tecnologie contro le catastrofi naturali e contro i rischi legati ai mutamenti climatici.

IT-Alert, importante ma non salvifico

Il sistema IT-Alert è un “uno strumento importante, ma attenzione, non salvifico”, ha specificato Curcio. “Il sistema infatti avvertirà del fenomeno ma non dell’impatto – ha spiegato – Per esempio sulle piogge intense ci sarà un algoritmo che, nel momento in cui si verificano certe condizioni, manderà il messaggio, ma cosa succede a valle di quel messaggio il sistema non è in grado di prevederlo. Questo è molto importante da spiegare perché ci potremmo trovare in situazioni in cui il messaggio non è arrivato non perché il sistema non ha funzionato, ma perché la forzante non era tale da attivare il sistema, ma magari il disastro potrebbe accadere comunque”.

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Dal 2014, ha fatto sapere il Capo della protezione civile, sono 150 gli eventi per cui è scattato lo stato di emergenza nazionale, 24 solo nell’ultimo anno, con un esborso reale di più di 4 miliardi di euro.

Protezione civile come materia didattica

Intanto Paolo Masetti, sindaco di Montelupo Fiorentino e delegato nazionale Anci alla Protezione Civile, intervenendo a un convegno organizzato durante Earth Technology Expo, ha lanciato l’idea di introdurre, nei programmi didattici, esami sulla protezione civile e su come funziona questa realtà. “Se non lavoriamo a livello culturale sulla prevenzione del rischio, i cittadini non saranno mai consapevoli ha detto Masetti rivolgendo il suo appello al governo Meloni Non sono i cittadini i responsabili, è colpa nostra perché non abbiamo ancora capito come intercettare tutta la cittadinanza per attuare politiche di prevenzione e sensibilizzazione”.

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