A Firenze si va avanti con lo stop agli affitti brevi. Palazzo Vecchio non si ferma sulle misure per limitare i nuovi affitti brevi nell’area Unesco e azzerare l’Imu per tre anni a chi si converte ad affitti più lunghi. L’incontro con il ministro del Turismo Daniela Santanché, definito dal Comune “costruttivo”, è servito per ribadire la linea: nessun passo indietro. Santanché ha convocato i sindaci delle città metropolitane e in precedenza aveva incontrato host e albergatori.
Stop agli affitti brevi a Firenze: l’ipotesi sulle nuove regole
Nardella, dopo lo stop agli affitti brevi a Firenze che ha annunciato, ha parlato con Santanché per chiedere di estendere a tutta Italia, con riferimento alle città d’arte, il modello Venezia. Si tratta di un tetto di 120 giorni di affitti brevi dopo il quale l’attività diventa di imprese, con più tasse. Una richiesta che al momento non è stata valutata positivamente dal governo. È quindi braccio di ferro. Nardella ha chiesto, d’accordo con gli altri amministratori locali, di “realizzare un testo normativo più incisivo ed efficace”.
Le notti minime e massimo due alloggi
Inoltre è stata presentata la proposta di sostituire il criterio del numero massimo di appartamenti che un soggetto può affittare senza essere imprese, numero che oggi è quattro. La richiesta è di “abbassare a due”. Comunque sullo stop agli affitti brevi a Firenze non ci saranno cambi di idea. “Per quanto ci riguarda – ha dichiarato il sindaco Nardella – manteniamo in piedi il pacchetto di misure urbanistiche tese a favorire la residenza e a limitare la rendita parassitaria, ed equilibrare il fenomeno degli affitti turistici brevi. Confermo che se la norma che è in preparazione del ministero dovesse soddisfare le esigenze della nostra città, rivedremo o ritireremo i nostri provvedimenti”. Tra le esigenze ci sono anche quelli degli studenti, sempre in protesta contro il caro affitti.