Targa per Gabriele Sandri nell’area di servizio in cui fu ucciso, continua la vicenda. Ieri, dopo le ultime polemiche, sulla questione è intervenuta Autostrade per l’Italia, ribadendo che “la sola e unica preoccupazione dell’azienda, sin dall’inizio, è stata quella relativa all’ordine pubblico, anche nei confronti di tutte le persone che quotidianamente in autostrada e nelle aree di servizio transitano come utenti e lavorano”.
TENSIONI. “E’ opportuno ricordare – ha detto l’Amministratore Delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci – che le aree di servizio sulla nostra rete sono quasi ogni domenica teatro di tensioni, e spesso di veri e propri atti di violenza, legati ai trasferimenti delle tifoserie in occasione delle partite di calcio. E’ proprio in una di queste circostanze che purtroppo è avvenuta la tragica morte di Gabriele Sandri, ai cui familiari e amici non è mai venuta meno, né oggi e tantomeno in passato, la mia personale solidarietà e quella di Autostrade per l’Italia”.
LEGGE. Per questo motivo Autostrade per l’Italia ha interessato l’autorità competente, ovvero la Prefettura di Arezzo, la quale – ferma restando l’esigenza di una valutazione degli aspetti relativi all’ordine pubblico – ha fatto presente che esiste una disposizione di legge in base alla quale, per le persone decedute da meno di dieci anni, l’affissione di targhe commemorative deve essere oggetto di richiesta al Comune di competenza e di autorizzazione da parte della Prefettura.
RICHIESTA. “Per rispetto alla famiglia Sandri – ha concluso Castellucci – e con la speranza che il ricordo di Gabriele possa rappresentare un monito affinché simili tragedie non possano ripetersi in futuro, Autostrade per l’Italia ha già interessato la Prefettura di Arezzo e il Comune di Civitella in Val di Chiana, ai quali la famiglia Sandri, che ho personalmente informato in queste ore, deve far pervenire la richiesta di autorizzazione”.