Rapine, borseggi, furti, spaccate, estorsioni: per la lotta contro questi reati predatori arriva un protocollo di intesa tra il Comune e la Prefettura di Firenze, per ottenere con procedure più veloci le immagini delle 1.700 telecamere di videosorveglianza installate in città. L’intesa, spiega una nota di Palazzo Vecchio, da una parte permette di conservare più a lungo le immagini catturate dagli occhi elettronici, dall’altra consente di accorciare i tempi per utilizzare i filmati come prove, da parte dei pubblici ministeri che seguono le indagini.
Le novità previste dall’accordo sulle telecamere di videosorveglianza di Firenze
L’accordo è stato firmato dal sindaco Dario Nardella e dal Procuratore della Repubblica di Firenze Filippo Spiezia. In concreto la task force contro i reati predatori della Procura di fiorentina si interfaccerà, grazie alla nuova Smart city control room, con il sistema di videosorveglianza del Comune di Firenze e in particolare con la centrale operativa per acquisire le immagini del sistema delle telecamere cittadine, utili come elementi di prova sui reati al centro delle indagini. Gli investigatori comunicheranno alla Polizia municipale di quali registrazioni avranno necessità, grazie a un un numero telefonico e un indirizzo e-mail dedicato.
Da parte sua la Polizia Municipale metterà a disposizione le postazioni di videosorveglianza gestite dai propri operatori per rintracciare i responsabili di reati predatori e registrare le relative immagini, mettendole a disposizione della task force. Intanto si lavora per un collegamento diretto, da remoto, al sistema delle telecamere sicurezza, nel rispetto delle norme previste dal codice di procedura penale. Il protocollo è sperimentale e dopo sei mesi saranno valutati risultati e modalità operative.
Una rete di 1.700 occhi elettronici
“Questo protocollo permette di utilizzare al massimo e al meglio la nuova Smart city Control Room e la rete di telecamere di videosorveglianza, ormai oltre 1700, numero record a livello nazionale in rapporto sia alla superficie che al numero di abitanti – ha spiegato il sindaco di Firenze -. Fornisce alla Procura un materiale probatorio molto dettagliato che può supportare i pubblici ministeri nel loro lavoro di contrasto ai reati predatori che sono quelli che i cittadini avvertono come i più fastidiosi e limitativi della loro libertà. Su questo il nostro impegno è totale, pur rispettando il ruolo delle forze dell’ordine che sono le prime ad essere chiamate a garantire l’ordine pubblico nella nostra città”.
“Si tratta di un protocollo che crediamo migliorerà l’efficacia dell’azione investigativa e dunque la risposta giudiziaria alle forme di reato predatorie che in questo particolare momento affliggono la comunità locale”, ha aggiunto il procuratore Spiezia. La questione sicurezza a Firenze da mesi è finita al centro delle cronache, per le frequenti spaccate – con vetrine dei negozi mandate in frantumi sia in centro che in periferia – e per gli episodi di microcriminalità che interessano diverse zone della città.