Nel corso della seduta sarà discussa una mozione sui drammatici avvenimenti nel paese asiatico. E’ alla prova la coerenza dei principi contenuti anche nello Statuto regionale, ha aggiunto il vicepresidente del consiglio regionale Starnini. In Europa abbiamo avuto l’esperienza tragica di cosa vuol dire l’annientamento di un popolo e di una cultura – ha spiegato il vicepresidente del Consiglio regionale – e per questo la condanna deve essere netta e deve partire dalla censura e dalla manipolazione dell’informazione che sta compiendo il governo di Pechino che non accetta di concedere al Tibet neppure quell’autonomia che è la garanzia minima del rispetto dei diritti di un popolo e che viene con saggezza richiesta dai capi spirituali di quel popolo.
Nell’esprimere la sua opinione contraria al boicottaggio delle Olimpiadi che possono viceversa essere un’occasione per premere sulla Cina, Starnini ha quindi proposto al Consiglio di investire del problema le comunità dei cinesi: la Toscana rispetta la loro cultura e fa il possibile perché tutti i loro diritti siano garantiti – ha detto – e dunque ha le carte in regola per chiedere loro che facciano qualcosa perché il governo del loro Paese rispetti i tibetani.
Con lo stesso spirito il rappresentante dell’Istituzione ha proposto di consegnare in modo formale ai rappresentanti delle autorità cinesi in Toscana il documento che verrà discusso nel corso della seduta e ha sottolineato l’importanza di impegni concreti da prendere nelle prossime settimane per far conoscere la questione e contribuire alla ricerca del dialogo fra le due parti.