mercoledì, 25 Dicembre 2024
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Tossinfezioni alimentari: in estate il rischio è maggiore

pubblicato il rapporto del CeRRTA per le tossinfezioni alimentari studiate nel periodo 2002-2009

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La Regione svolge su questo settore una costante attività di vigilanza, tramite il CeRRTA, Centro di Riferimento Regionale sulle Tossinfezioni Alimentari. Il Centro ha pubblicato ora il Rapporto sull’attività 2002-2009.

IL RAPPORTO 2002-2009. Secondo il Rapporto – che si trova sul sito della Asl 3 di Pistoia (dove ha sede il Ce.R.R.T.A.) – dal 2002 al 2009 in Toscana i casi di malattie trasmesse da alimenti sono stati 3.210 (200 nel 2009), con picchi evidenti nei mesi estivi, diminuzione degli episodi nei mesi invernali (con l’eccezione di gennaio, a causa dell’alimentazione tenuta in periodo natalizio).

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LA SALMONELLA. Le maggiori responsabili delle malattie trasmesse da alimenti in Toscana continuano ad essere le infezioni da salmonella. Gli alimenti che fanno da veicolo delle infezioni alimentari sono: a livello domestico le uova; nei pubblici esercizi, la carne e il pesce. Gli altri veicoli: dolci e gelati, molluschi, pasta e minestre, latte e latticini, acqua.

L’Oms raccomanda la massima pulizia delle mani e dei luoghi in cui si conservano e si lavorano i cibi; separare gli alimenti crudi da quelli cotti; far cuocere bene gli alimenti; tenerli alla giusta temperatura; utilizzare solo acqua e materie prime sicure.

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FUNGHI NOCIVI. Un cenno a parte meritano le intossicazioni da funghi. Nel triennio 2007-2009 gli Ispettorati Micologici Regionali hanno ricevuto un totale di 136 chiamate per sospette intossicazioni da funghi, provenienti dai pronto soccorso degli ospedali. Le persone coinvolte sono state in totale 331. Nel 59% dei casi si è trattato di intossicazioni da funghi tossici, nel 21% di indigestione da funghi non tossici, nel 19% non è stato possibile identificare correttamente il tipo di patologia.

Le regole essenziali per i cercatori di funghi, fa sapere l’ispettorato, sono: non raccogliere funghi che non si conoscono; se non si è certi, rivolgersi all’ispettorato micologico; non raccogliere funghi troppo maturi ed eliminare le parti che non sono in buono stato di conservazione; ricordare che esistono allergie e intolleranze anche ai più comuni funghi commestibili; consumarli con moderazione.

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