Non è un film, come ha pensato la nostra giovane volontaria quando chiusa la telefonata giunta sul nostro numero delle emergenze ho spiegato la tipologia di intervento che c’era stato richiesto! Anche se ricorda la storia di un film, è stato tutto vero quello che abbiamo vissuto questa mattina quando siamo stati chiamati a dare il nostro contributo per questa famiglia con un bimbo di poco più di un anno affetto da una grave forma di malattia del sangue per il quale non si erano trovati donatori di midollo osseo volontari compatibili in tutto il mondo e neppure il suo papà e la mamma erano compatibili. Quindi i medici che curano il piccolo ammalato hanno suggerito ai genitori pensare ad un fratellino che avrebbe avuto moltissime probabilità di essere compatibile e quindi regalare una nuova popssibilità di vita al piccolo ammalato. Tutto ciò poteva accadere semplicemente estraendo, al momento della nascita, dal cordone ombelicare le cellule necessarie a far guarire il piccolo ammalato, senza alcuna terapia senza alcun intervento sul nascituro. Tutto vero, tutto possibile, tutto fatto. Se non che la famiglia vive in un piccolo centro nella zona del lago Trasimeno ed il bimbo è venuto alla luce nella notte. Era necessario trasferire il sangue cordonale ricco delle cellule progenitrici al più presto possibile all’ematologia dell’ospedale di Careggi a Firenze, cnetro di alta specializzaione per queste pratiche, per i trattamenti necessari alla conservazione ed all’utilizzo per la cura del fratellino ammalato.
Siamo stati contattati dall’ospedale di Careggi, con cui la nostra divisione logistica dei trapianti collabora da tanti come partner logistico per il trasporto delle cellule da donatori volontari in ogni parte del mondo, che ci ha spiegato la necessità dicendoci che nella zona ove è avvenuto il parto non c’era disponibilità di personale specializza ed organizzato per poter effettuare questo trasferimento. Senza porre tempo in mezzo abbiamo organizzato il trasferimento ed in poco più di due ore dalla richiesta il prezioso materiale biologico era già a Careggi per i trattamenti.
E’ una missione di grande responsabilità perchè, considerato che non era stato trovato nessun donatore compatibile in nessun registro del mondo, ogni inconveniente avrebbe irrimediabilmente condannato a morte il piccolo ammalato, vanificando sogni, speranze e sforzi della famiglia. Sono tanti anni, che ci dedichiamo a queste missioni, e tante ne abbiamo fatte, per la gioia della vita di persone che neppure sappiamo chi sono, ma quando accadono queste circostanze così particolari ci emozioniamo sempre un pò e siamo felici ed orgogliosi di aver contribuito nella nostra misura a riportare una nuova vita.
(parole di Massimo Pieraccini
Nucleo Operativo Protezione Civile
Serv. Logistica dei Trapianti)
Un piccolo miracolo della Protezione civile
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Fabrizio Del Bimbo
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