martedì, 26 Novembre 2024
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Università di Firenze: “Stop al conflitto in Palestina”

Dopo le proteste degli studenti, il Senato accademico ha approvato una mozione che chiede il cessate il fuoco in Palestina. Intanto arrivano 4 borse di studio per chi proviene da Paesi in guerra

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L’Università di Firenze chiede l’immediato cessate il fuoco in Palestina, condannando i bombardamenti di luoghi di istruzione, ospedali e delle altre strutture civili e religiose. È quanto deciso dal Senato accademico dopo aver approvato all’unanimità una mozione. L’ok è arrivato oggi, 21 maggio, dopo alcune modifiche al testo presentato dagli universitari, insieme al personale dell’ateneo e a rappresentati di altre realtà come la Normale di Pisa e l’Istituto universitario europeo di Fiesole. Da quasi una settimana gli studenti, per protesta, hanno allestito alcune tende in piazza San Marco davanti al rettorato. Il Senato Accademico ha dato anche il via libera a 4 borse di studio in favore di studentesse e studenti provenienti da Paesi in guerra.

La posizione dell’Università di Firenze sul conflitto in Palestina

In base alla mozione, l’ateneo fiorentino “si unisce a tutte le voci che chiedono l’immediato cessate il fuoco nei territori palestinesi, l’interruzione di ogni operazione militare in atto e il contemporaneo rilascio degli ostaggi”, si legge nel documento. Inoltre  “condanna con forza il bombardamento e la distruzione delle Università palestinesi, così come degli Ospedali e delle altre strutture a uso civile e religioso, sottolineando i rischi per l’incolumità a cui la comunità accademica palestinese e tutta la popolazione sono quotidianamente esposti”.

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Il Senato accademico, si spiega una nota, in relazione allo scenario internazionale e ai drammatici sviluppi della situazione a Rafah, ha riconosciuto “la necessità dell’Università di dare seguito ai valori costituzionali e statutari, rendendosi attivo e concreto agente di pace e lavorando all’interno delle proprie sedi decisionali in tale direzione”. Il documento in particolare ha espresso il dolore della comunità universitaria fiorentina “per i numerosi conflitti in atto in diverse parti del mondo e le enormi sofferenze che producono nelle popolazioni civili coinvolte”.

Una commissione per valutare gli accordi con Israele

Tra gli impegni presi anche quello di un tavolo per la creazione di una commissione di valutazione etica sugli accordi stretti dall’ateneo con le università israeliane e le aziende collegate al conflitto in Palestina. La decisione è stata accolta in modo positivo dagli studenti che fin dal mattino si erano raccolti davanti al rettorato in occasione della riunione del Senato accademico. Dallo scorso 15 maggio hanno allestito tende e gazebo in piazza San Marco proprio per sollecitare una presa di posizione dell’Università di Firenze sul tema del conflitto in Palestina.

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Intanto l’Università di Firenze ha lanciato un bando per 4 borse di studio rivolto a studentesse e studenti provenienti dall’Ucraina, dalla Palestina e da altri Paesi in guerra. Ciascuna borsa ha un valore di 15mila euro per ogni anno di corso e consentirà l’immatricolazione o iscrizione a corsi di laurea e di laurea magistrale.

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