domenica, 22 Dicembre 2024
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Università, il via ufficiale del nuovo anno accademico

Questa mattina a Palazzo Vecchio il rettore Tesi e il sindaco Renzi hanno dato il via ufficiale all'anno accademico 2013-2013. Sono cinquantatremila quest'anno gli studenti iscritti all'ateneo fiorentino.

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Apre oggi ufficialmente l’anno accademico dell’università degli studi di Firenze.

L’INAUGURAZIONE. Tutti ospiti nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, studenti, docenti e autorità per dare il via ufficiale all’anno accademico 2012-2013 dell’università degli studi di Firenze. Durante la mattinata oltre al sindaco Renzi sono intervenuti anche il rettore Alberto Tesi (che ha tenuto l’annuale relazione sull’ateneo fiorentino), un rappresentante degli studenti e un rappresentante del personale tecnico-amministrativo. La lezione introduttiva dell’anno accademico è stata tenuta dal professore Sandro Rogari.  

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BUONI NUMERI. Quest’anno gli studenti, regolarmente iscritti, che frequenteranno corsi e laboratori nell’università di Firenze sono cinquantatremila. Firenze offre ai suoi studenti l’opportunità di scegliere tra centoventisei corsi di laurea, settantacinque master, sessantatré corsi di perfezionamento o aggiornamento e trentatré dottorati di ricerca. I docenti e i ricercatori sono milleottocentoventi e milleseicentotrentanove i tecnici-amministrativi.

L’INTERVENTO DEL SINDACO. “Benvenuti in Palazzo Vecchio, benvenuti a casa vostra” ha esordito così il sindaco Matteo Renzi quando ha preso la parola per fare il suo intervento durante la cerimonia di apertura. “Questo appuntamento di oggi – ha continuato Renzi – non riveste solo il carattere della solennità, ma anche del reciproco aiuto tra l’università e la città. Sarà un grande giorno quando il sistema paese capirà che non si può continuare a investire nell’Università le briciole che oggi si investono, con una media che è largamente al di sotto dell’Europa. E sarà un gran giorno – ha concluso il primo cittadino – quello in cui anche i privati impareranno ad aumentare l’investimento in ricerca e la cooperazione con il mondo universitario”.

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