La mitica facoltà fiorentina di Scienze Politiche, la Cesare Alfieri, guarda (preoccupata) al suo futuro.
DOMANDA D’ATTUALITA’. L’assessore all’Università Cristina Giachi ha risposto ieri a una domanda di attualità in consiglio comunale sulla facoltà “Cesare Alfieri”. “Riguardo alla domanda sul pericolo di scomparsa della facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri a seguito dell’attuazione della legge Gelmini – ha detto l’assessore – si deve osservare che tale legge prevede (art. 2, c. 2, lettere a-b-c) una riorganizzazione e semplificazione amministrativa che sopprime le Facoltà e ne attribuisce le funzioni ai Dipartimenti. Questi ultimi sono strutture caratterizzate da una certa omogeneità scientifica e pertanto l’attuazione della legge in questo senso è particolarmente tortuosa nei casi di Facoltà contraddistinte da una forte multidisciplinarità come Scienze Politiche che vedrebbero necessario coordinare più dipartimenti come esito della soppressione delle Facoltà. In questi casi la legge prevede l’istituzione di strutture di raccordo che suppliscano la disomogeneità. La legge Gelmini si conferma, dunque, come un insieme di pure esortazioni che richiedono una corposa e complessa normazione attuativa ancora di là da venire. Forse è vero quanto si favoleggia, e cioè che per poter assistere a un’ombra di riforma del sistema dell’Università sono necessari più di cento decreti attuativi”.
CONSEGUENZE. “Per tornare al quesito di attualità – ha continuato l’assessore – non credo che il riordinamento previsto dalla nuova legge porterà all’abolizione del nome ‘Cesare Alfieri’ ma sicuramente, invece che semplificare l’organizzazione dell’Università, porterà ad un’attuazione complessa della riforma, di fatto incidendo sulla storia e sulla tradizione di una delle facoltà più prestigiose d’Italia, della quale è necessario preservare l’interdisciplinarità e l’articolazione”.
SPINI. A sollevare in aula il tema della “Cesare Alfieri” rispetto alla riforma, sia dal punto di vista del nome che della sostanza interdisciplinare del celebrato Istituto fiorentino, era stato l’onorevole Valdo Spini. “L’assessore Cristina Giachi – ha spiegato Spini – ha condiviso le preoccupazioni e illustrato le modalità con cui questo pericolo può essere evitato. Ne ho parlato col Rettore Tesi e ho chiesto che gli atti del consiglio siano inviati al Ministro Gelmini, al Rettore e alle altre autorità universitarie interessate come segno dell’importanza che la città di Firenze attribuisce alla presenza e allo sviluppo della sua Facoltà di Scienze Politiche”.