Il contrabbando del vino era una frode tra le più comuni nell’antichità, perciò i Brentatori erano autorizzati a trasportare vino, ad assaggiarlo, ed a valutarne il prezzo; infine ne riscuotevano le imposte. Ancora oggi la Compagnia, che ha ripreso la sua attività nel 1970, partendo dalle sue antiche origini, pone il vino come valore della sua specifica tradizione ed elemento culturale, recuperando tradizioni o prodotti particolari nel territorio regionale e nazionale.Tra i vari dibattiti organizzati in occasione degli incontri conviviali (si svolgono due volte l’anno nella sede Villa Beccatelli di Crespellano (BO), mentre nelle altre occasioni si svolgono in luoghi eno-culturalmente interessanti in tutta Italia) ad esempio, ne è stato proposto uno dal titolo “Come si è evoluto il consumo del vino nelle nostre terre”, che ha consentito lo sviluppo di un interessante percorso tra storia ed attualità. Dal vino nelle scritture sacre, tra i greci ed i latini, ai viaggiatori approdati nello Stato Pontificio alla ricerca di particolari vitigni, oggi ritrovati e recuperati da alcuni appassionati. E poi l’evoluzione dell’approccio con il vino, non più considerato come alimento, ma come ideale accompagnamento ai cibi, scelto per la qualità, e le caratteristiche, nello spirito di una cultura sempre più seguita anche dai giovani. Un momento particolare e suggestivo negli incontri dei Brentatori, è quello della intronizzazione, ossia l’ingresso ufficiale nella Compagnia di nuovi Brentatori. Il consiglio degli Anziani, vestito dei solenni abiti realizzati sui disegni secenteschi di Gian Maria Mitelli, accoglie nella Compagnia alcuni nuovi membri che alla domanda di rito: “Bevi o vattene” seguono la procedura e superata la prova, bevendo d’un fiato un calice di vino, vengono riconosciuti Brentatori e sfiorati li sulle spalle DA un grosso tralcio di vite, che attesta l’avvenuto ingresso del nuovo arrivato.Una curiosità: nell’Abbazia di Pomposa, in uno degli affreschi dell’edificio sacro, si nota proprio un antico Brentatore, che porta la sua brenta sulla schiena.
Una novità al capitolo d’Estate 2008:
“Vino ad…arte” è il titolo del concorso fotografico che la Compagnia dell’Arte dei Brentatori ha lanciato ufficialmente il 22 giugno durante il Capitolo d’Estate a Villa Beccadelli Grimaldi di Crespellano. Il concorso, aperto a tutti e gratuito, ha l’obiettivo di cogliere l’essenza naturale del vigneto, dell’uva, e del vino in fotografie artistiche, che saranno valutate nel Capitolo d’Inverno, nel dicembre 2008. Tre foto digitali, in formato jpg memorizzate su supporto cd, dovranno essere spedite all’indirizzo di Villa Beccadelli (per informazioni: www.brentatori.it )entro il 15 novembre 2008, unitamente ai dati dell’esecutore. La giuria sceglierà le tre migliori fotografie di autori diversi, che saranno premiate, nella serata del Capitolo d’Inverno a dicembre. Il concorso risponde agli obiettivi propri della Compagnia dell’Arte dei Brentatori, che mirano a trasmettere l’antica cultura del vino ed il suo valore, legandola a luoghi, territori, personaggi, con riferimento ai primi degustatori e conoscitori di questo prodotto della vigna: i Brentatori. Questi, intorno al 1200, trasportavano sulle spalle le brente di legno di forma cilindrica, che contenevano il vino, stabilendone la qualità e fissandone il prezzo. Una curiosità: alcune copie di brente saranno esposte durante il Capitolo d’Estate di questa sera dedicato alla Guazza di S.Giovanni, che prenderà avvio con un aperitivo concerto insieme alla cantante Maria Grazia Maffia accompagnata al pianoforte, che interpreterà alcune arie cinquecentesche, accompagnata dal maestro Carlo Ardizzoni. A seguire, prima della cena, si svolgerà la bella cerimonia d’ingresso dei nuovi Brentatori di fronte al Consiglio degli Anziani, abbigliati come di consueto con i lunghi mantelli porpora ed i larghi cappelli, realizzati su disegno secentesco.
Arte dei Brentatori, una compagnia millenaria
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