Arriva in anteprima nazionale a Firenze “Bucce”, il nuovo monologo di Silvia Paoli.
L’ATTRICE. L’appuntamento è venerdì 7 dicembre al Teatro di Cestello. Silvia Paoli è una giovane attrice fiorentina (classe ’75) ma già con una lunga carriera alle spalle, fatta di collaborazioni con Paolo Rossi come prima come attrice e assistente alla regia, e con Ottavia Piccolo, Davide Riondino, Giora Fiedman sia nel teatro che nella regia lirica.
LO SPETTACOLO. Come in Livia, anche nel nuovo monologo Bucce si parla di donne. Sarà in anteprima nazionale al Teatro di Cestello il 7 e 8 dicembre (ore 21) e il 9 dicembre (ore 16.30). La regia è di Andrea Macaluso e le musiche eseguite in scena da Francesco Canavese. Le bucce come involucro, contenitore, ciò che sta a contatto con l’esterno, con il mondo. La buccia ammaccata, lucida, macchiata, liscia, vecchia, profumata, metafora del nostro corpo che è testimone della nostra vita: ogni buccia è diversa, unica, con i suoi particolarissimi segni. Ma cosa succede quando alla buccia s’impedisce d’invecchiare, quando s’impone al tempo di fermarsi? “Quando le adolescenti si rifanno il seno a diciotto anni e le signore ottantenni ballano il can-can in televisione – spiega Silvia – il nostro corpo smette di essere testimone, diventa soggetto che ha il dovere di essere bello e giovane e così la buccia si dimentica di essere tale”.
IN TOSCANA. “Sono felice di tornare in Toscana prima di ripartire per l’Italia con la tournée di Michieletto – racconta Silvia Paoli – sarà una bella occasione per ritrovare il pubblico di casa”. Silvia Paoli, classe ’75, fiorentina, torna in città dopo la lunga tournée dell’anno scorso che l’ha vista impegnata in giro per l’Italia (Venezia, Lugano, Torino, Padova per citare alcune delle 52 date), nel Ventaglio di Goldoni diretto da Damiano Michieletto e prodotto dal Teatro Stabile del Veneto. Formatasi alla Paolo Grassi, debutta con il regista Peter Stein, e dal quel momento è un crescendo di esperienze importanti, con Paolo Rossi prima come attrice (in D’ora in poi e La commedia è finita), poi come assistente alla regia (Matrimonio Segreto) e infine alternando teatro e regia lirica al fianco di Ottavia Piccolo, Davide Riondino, Giora Fiedman. In Toscana è conosciuta per Livia (il 2 Febbario al Puccini), sottotitolo “facciamo che io ero morta tu eri un principe mi davi un bacio e rivivevo”. Un monologo serrato nel quale Silvia interpreta ben 17 personaggi diversi dai 3 agli 80 anni.