Tosca e Massimo Venturiello tornano puntuali all’appuntamento con il pubblico del Teatro della Pergola(dal 28 febbraio al 4 marzo) proponendo un grande classico: Il Borghese Gentiluomo di Molière. Dopo aver affrontato autori come Petrolini e Fellini e aver reso omaggio al teatro-canzone in un recital dove risuonavano melodie e parole di Pasolini e Modugno, Gabriella Ferri, Nino Rota, Carpi e Strehler fino a Totò e Anna Magnani, misurano oggi la loro cifra stilistica con l’invenzione di Molière che ha segnato la storia del teatro.
LO SPETTACOLO. L’indiscusso capolavoro del Borghese Gentiluomo fu una novità assoluta, non facile da definire, che alla fine riduttivamente trovò una sintesi nella comédie-ballet. L’estrema libertà con cui l’autore tratta la vicenda, i toni farseschi, satireggianti, gli elementi fiabeschi, onirici, la prosa densa di ritmo, la tessitura musicale scritta da Jean-Baptiste Lully, la coreografia dei balletti, il tutto, è teso a una teatralità assoluta di grande effetto comico. Ma è l’attualità dell’opera ad aver orientato la scelta registica e produttiva di questo nuovo allestimento.
L’OPERA. La lettura operata da Venturiello di questo grande classico del teatro internazionale non intende tradire in alcun modo le intenzioni dell’autore, ma al contrario approfondirle, rispettando anzitutto quello spirito di libertà che anima l’intera opera. Senza limiti geografici e temporali e l’azione si colloca in una atmosfera visionaria composta dallo scenografo Alessandro Chiti e dalla costumista Santuzza Calì dal sapore napoletano-parigino, con tutto quello che ne consegue, dalla lingua parlata alla musica.