Passa dalla serie A al Centro storico Lebowski, Borja Valero, il calciatore innamorato di Firenze, non solo della Fiorentina. Borja Valero ha deciso, a fine carriera, di rimanere in città ed accettare la pazza proposta del Centro Storico Lebowski, squadra fiorentina che partecipa al campionato di Promozione e molto attiva nel sociale, e di tornare in campo con questo gruppo di giocatori ma anche tifosi viola.
Borja Valero ha fatto una scelta di vita. Del resto anche la moglie Roçio, ex giocatrice di calcio a 5, nella prima avventura fiorentina si era avvicinata alle varie società sportive di calcetto tornando ad allenarsi e partecipando alla vita sociale della società adesso la scelta di campo del marito, chiamato in città “il sindaco” che, a 36 anni, ha ceduto alle lusinghe del Centro Storico Lebowski. Un video, che sta facendo il giro dei social, lo vede a cantare insieme ai suoi nuovi compagni di squadra nonché tifosi. Borja, cresciuto in un quartiere periferico di Madrid, voleva restare ancora un anno in maglia viola ma la Fiorentina non gli ha rinnovato il contratto, come è accaduto a Caceres e Ribery. Il Centro Storico Lebowski ha cavalcato per tutta l’estate il sogno.
Borja Valero a giocare a Firenze, in Promozione
Un incontro al mattino in una pasticceria, il caffè preso insieme e poi la scelta di legarsi, per un anno, con questa società molto attiva sui social. Dopo settimane di silenzio è stata la stessa società Centro Storico Lebowski mettere sulla propria pagina Facebook il video, girato nei giorni scorsi, in cui si vede Borja Valero immerso nella tribuna del campo di Tavarnuzze, alle porte di Firenze, a cantare con i tifosi. A La Nazione ha detto: “Ho accettato questa sfida perché mi riconosco nei valori portati avanti da questi ragazzi. Ero convinto di giocare un’altra stagione nella Fiorentina, non certo per soldi o per chissà cosa. Avrei potuto dare una mano. Voglio ringraziare anche la Settignanese per avermi cercato”.
“Poi è arrivata questa possibilità – ha aggiunto nell’intervista lo spagnolo – ed ho visto entusiasmo, organizzazione e soprattutto mi sono riconosciuto nei valori del Lebowski, a partire da quello che hanno fatto in San Frediano per ridare vita al giardino dei Nidiaci e per dare la possibilità a tutti i bambini e alle bambine del quartiere di giocare, divertirsi e imparare a vivere senza ansie uno sport bellissimo che però sta perdendo la sua umanità. Sono cresciuto in un quartiere periferico di Madrid. Non c’era niente, era difficile anche trovare un campetto per giocare. Certe cose non si dimenticano. Il calcio è anche questo: incontro, aggregazione, possibilità di stare insieme. Di crescere. Io ho dato la mia disponibilità a giocare. Quando faccio qualcosa voglio farla bene e seriamente”.
Lebowski e Dazn, la nuova vita di Borja Valero
L’unica condizione imposta dal giocatore, visto che dal Lebowski non percepirà un compenso, è dare priorità agli impegni con Dazn, che lo ha scelto come commentatore sportivo durante il campionato.