Coworking, a Firenze oltre l’ufficio condiviso, c’è di più. Questo termine inglese indica la condivisione di uno spazio lavorativo che, lo dicono le ricerche, sviluppa competenze e affari. Più economico, più stimolante, più adatto per i giovani professionisti in cerca di contatti, più creativo che lavorare
ognun per sé.
Il coworking funziona secondo la logica dell’affitto della scrivania, che comprende la possibilità di accedere a tanti servizi, dalla sala riunioni alla connessione, da consulenze per la comunicazione a occasioni di formazione. Ma quello che conta di più, parola di coworkers, è la possibilità di fare rete, di prendere un caffè con chi ha competenze complementari alle proprie e di favorire la nascita di partnership e l’elaborazione di progetti a più largo raggio. Il tutto in un ambiente di lavoratori “nomadi” o “ flessibili”.
Coworking a Firenze: da Campo di Marte a Rifredi
A Firenze i primi coworking arrivano a inizio anni Duemila e ora la scelta per chi vuole lavorare gomito a gomito con altri è piuttosto ampia. Uno dei primi spazi ad aprire in città è stato Multiverso, in via Campo D’Arrigo, ampio open space a due passi dalla stazione di Campo di Marte, che fa parte di una rete italiana. Ospita molti professionisti della comunicazione, fra cui grafici, web developers, pubblicitari, organizzatori di eventi ed esperti di pubbliche relazioni.
Sempre in zona, nei pressi di piazza Alberti, c’è Smart Hub, che nasce come ristrutturazione di uno showroom e comprende 30 postazioni fashion che serpeggiano tra colonne scure su un pavimento a scacchi. Per rilassarsi, si può approfittare di una area relax all’aperto. Altra stazione, altro coworking: è Impact Hub, il coworking di fronte a Firenze Rifredi (leggi anche la nostra intervista al managing director di Impact Hub Firenze).
Firenze sud e via Aretina
Uno degli ultimi arrivi si trova a pochi metri da piazza Dalmazia, si tratta del Coworking 91C, gestito da una società che si occupa di progettazione europea e di programmazione economica e sociale. Zona Firenze Sud, in fondo a via Aretina si trova ExFilab negli spazi, manco a dirlo, dell’ex Fabbrica Italiana Lapis e Affini. Specializzato nell’accogliere giovani che intendono avviare o che hanno da poco avviato idee progettuali e servizi nell’ambito sociale e culturale, questo social coworking mira a far sviluppare attività e sinergie tra giovani lavoratori ed esperti finalizzate alla promozione del benessere e dell’utilità sociale.
Foto: pagina Facebook Coworking 91 C
Il bando (e i voucher) della Regione Toscana
Una spinta ai coworking arriva anche dalla Regione Toscana, che lo scorso luglio ha varato un bando per assegnare voucher individuali a supporto della creazione di percorsi imprenditoriali attraverso l’accesso agli spazi di coworking dei fornitori.
Gli importi finanziabili, fino a 4mila euro, coprivano i costi di affitto della postazione lavorativa all’interno del coworking, le spese di viaggio, vitto e alloggio per eventuali trasferte in coworking al di fuori del territorio regionale e l’assicurazione per l’utilizzo di attrezzature messe a disposizione del “maker space”. Una mano concreta per sperimentare nuove forme di sharing economy e coworking.