La passione per gli animali, la voglia di rendere il proprio quartiere vivo e vivibile, il desiderio di avviare un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva a partire dalle piccole ma fondamentali regole del vivere quotidiano. È questo che accomuna un gruppo di cittadini delle Cure, padroni di cani attenti e volenterosi che hanno deciso di impegnarsi in un’opera concreta e simbolica allo stesso tempo, rivolta ai propri concittadini, proprietari di cani in primis.
il gruppo
“Non siamo un comitato o un’associazione, né la nostra è un’iniziativa strutturata: siamo un gruppo aperto di persone interessate al bene comune e al rispetto di tutti gli esseri viventi”, racconta il professor Gennaro Testa, che è anche, e non a caso, sociologo di professione. “Tra noi padroni di cani spesso ci si incontra e qui alle Cure ci siamo accorti che avevamo qualcosa in comune: prima di tutto il valore del rispetto verso tutti gli esseri viventi e verso il contesto in cui si vive, in secondo luogo la volontà di sensibilizzare tutti alle buone pratiche del vivere in comune, a partire dalla nostra piccola e personale dimensione di amanti degli animali e proprietari di cani”.
obiettivi
L’intento – viene spiegato – è quello di agire in modo positivo e propositivo, al di là dei meccanismi sanzionatori che puniscono chi sporca o danneggia il suolo pubblico, e la modalità è l’esempio e il coinvolgimento diretto. “Quando incontriamo persone che portano a spasso il cane che non conosciamo, chiediamo loro se hanno tutto l’occorrente per la pulizia e la sicurezza del proprio animale, sacchetto, guinzaglio, paletta, che nel caso forniamo. In più vorremmo adoperarci un giorno alla settimana, magari il sabato, per ripulire le strade da escrementi e sporcizia in generale. Abbiamo pensato che la prima cosa da fare era dare testimonianza di quello che siamo e così abbiamo iniziato a diffondere volantini nei locali della Cure, per renderci visibili e rendere visibile il fatto che ci sono persone che hanno rispetto del luogo in cui vivono. E non siamo in pochi”.
in strada
Gli “Amici dei cani delle Cure” (così hanno scelto di chiamarsi) non hanno una sede fissa, ma si possono trovare in giro nel quartiere a portare a spasso i propri cani o a fare qualche opera di manutenzione o pulizia. “Il nostro motto è ‘no alla sporcizia’, di qualsiasi natura essa sia. Basta poco, in fondo. Viviamo a Firenze, la culla del Rinascimento: oggi il rischio è che si torni al Medioevo, se non recuperiamo, a partire dal basso, forme di aggregazione e senso della comunità”