Sull’altare
ALBERTO GILARDINO
Eccolo qua, direttamente da Biella, via Milan e Parma il bomber che mancava alla viola. La Firenze orfana di Lucatoni che cercava da tempo il bomber di cui innamorassi e a cui dedicare i cori ora l’ha trovato!
la Fiorentina e Gilardino del resto, già dai primi approcci si era capito erano fatti per amarsi.
Firenze quale piazza giusta per lo Stradivari del gol da ritrovare dopo la spenta stagione milanista. Il ragazzo nella nebbia padana si era spento stretto com’era fra tanti campioni a cui contendere una maglia. Aveva perso fiducia in se e nei suoi mezzi, ma i Firenze sapeva che avrebbe ritrovato il Maestro e la fiducia. Così è stato fin dall’inizio. Il gol che ha steso la Juve è da leccarsi i baffi. Solo i grandi possono osare tanto … e la favola prosegue…
Nella polvere
FELIPE MELO
Il sostituto di Liverani fortemente voluto dal suo grande fan Corvino aveva già fatto intuire di che pasta era fatto.
Carattere da vendere, anche troppo forse per i gusti del pacato Prandelli. Un ventincinquenne che pare aver cinquant’anni che in campo domina, si esalta ed esalta il pubblico. Osa dribbling in posizioni inosabili e a chi glielo fa notare risponde subito stizzosetto, non tira mai indietro la gamba nei contrasti… anzi le mette un po’ troppo spesso su caviglie, stinchi e cosce degli avversari.
Questo l’avevamo intuito che poteva costargli caro. Si deve controllare e invece ecco che, alla prima che conta, nel match più importante e con la squadra sotto di un gol non si frena, picchia duro su un avversario e si vede sventolare sotto il naso un rosso sacrosanto.
Se non imparerà a dominarsi e controllare il suo ardore rischia di offuscare la sua stella nascente.