sabato, 26 Luglio 2025
Home Blog Pagina 4165

VIOLA…ti i gobbi!

0

Del resto si sapeva dal fischio d’inizio che quella, come sempre, sarebbe stata una partita diversa dalle altre, per mille motivi.
Troppo fiele ingoiato in tanti anni. Uno scudetto scucito dal petto, una coppa scippata dalle mani, migliaia di partite giocate 11 contro 12…
Voglia di vendetta tanta, speranza di farcela sì, ma piccola piccola celata in un angolo del cuore.

Invece i nostri undici baldi moschettieri di viola vestiti già dal fischio pronti-via, dimostrano di essere in palla. Prendono in mano il pallino del gioco, pressano alto, non fanno ragionare i gobbi di Torino, circolazione palla, di qua, di là, avanti, dietro…
Ci strusciamo gli occhi, quella speranza piccola celata in un angolo del cuore si fa più grande. I nostri esterni di difesa: Ufo e Gobbi (preferito all’inguardabile Pasqual degli ultimi tempi) affondano sulle fasce, ci troviamo sempre con un uomo in più là, dalle parti di Buffon qualcosa di buono dovrà pur arrivare.

E arriva! Gobbi dalla sua fascia passa palla a Jorgensens e chiede il triangolo. Si accentra incuneandosi nella soffice difesa bianconera e bum: 1 – 0!

Felicità. Gobbi che segna ai gobbi pare un’illuminazione divina, un segno del destino?

L’entusiasmo e tutto nostro e poco dopo, Montolivo potrebbe chiudere la partita con un tiro ravvicinato sul suo primo palo, ma Buffon che si ricorda di essere uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, compie un miracolo complice l’aiuto del palo.

Mannaggia la solita fortuna! Mannaggia che diventa un’imprecazione ancora peggiore quando, nel nostro momento migliore, dopo una punizione calciata in attacco da sinistra la palla, arrivata nell’area nostra, incrocia i guantoni di Frey che abbagliato dal sole basso, non sono precisi come al solito, ma smanacciano male una pallaccia su cui si avventa in rovesciata Sissoko. Gol 1 – 1.

Si va al riposo un po’ rabbiosi. Un primo tempo dominato, il vantaggio ci stava tutto.

Il secondo tempo si presenta in maniera meno brillante del primo. La partita si fa più tattica, sembra che domini la paura di non prenderle.
La fortuna veste però sempre la maglia bianconera perchè, su un azione piuttosto casuale che trova la difesa viola mal piazzata, un cross raggiunge il piedone dell’indios che veste la maglia azzurra e Camoranesi, tutto solo a due passi da Frey, non sbaglia l’occasione e sentitamente ringrazia. 2 – 1.

Ecco, va a finire come sempre… C’intristiamo, ma capiamo che il mago d’ Orzinuovi ci crede quando, con un colpo a sorpresa prima toglie Ujfalusi per mettere Osvaldo e pochi minuti dopo Santana per Papa Waigo.

Dolci pensieri in testa. I due cecchini del Livorno (uno all’anda e l’altro al rianda) ci fanno venire lo zucchero in bocca. Chissà, forse, speriamo…

Si riprende ad attaccare, ma si conclude poco, i gobbi stanno lì in attesa. Poi arriva il momento buono. Su un rimpallo fortunato (su cui i nostri però c’hanno creduto) la palla arriva al Papa nero che – memore di averne già fatte due di pizze ai gobbi lo scorso anno quando giocava al Cesena – guarda Buffon, scarta un uomo e da destra incrocia un bel tiro nell’angolo sinistro. Bum. 2 – 2.

Corsa sotto la curva per la Papa-dance e palla al centro.

Ora si sta meglio, un occhiata al cronometro, siamo al 31′ del secondo tempo. C’è ancora tempo per soffrire. Con loro non si sa mai. Speriamo bene con l’arbitro Farina dato che hanno così pianto ultimamente…
Per provare ci provano. Iaquinta al 90′ – che era da poco entrato in campo al posto di Del Piero – come gli arriva una palla giocabile in area, che l’attento Gamberini gli arpiona in anticipo col suo piedone, ci prova. Tuffo perfetto anche se non siamo alla Costoli…

Farina non abbocca. Eh sì cari gobbi, sono finiti davvero quei tempi felici…

Ormai il match pare concludersi nella regola “non facciamoci del male” ma la viola ci crede. Su una palla a campanile innocua che spiove al limite dell’area di rigore bianconera, le belle statuine con le maglie a strisce la lasciano rimbalzare e prendere dal fine piedino di Osvaldo che la gira al Papa, sempre lì in agguato a destra.
Il Papa s’allarga, vede Osvaldo pronto, la mette precisa sulla sua testina, colpo di testa con torsione e bum. 2 – 3 ! Siamo al 93′. Da apoteosi.

Corsa sotto la curva con festeggiamento a mitraglia di Batistutiana memoria. Osvaldo viene espulso perchè nei festeggiamenti si è tolto la maglia, ma questo vale solo per il tabellino.

Chissenefrega! S’è vinto! In casa dei gobbi in rimonta e a tempo scaduto!

Quando il calcio a volte è perfezione!

Pagelle

Frey: stavolta non è stato il solito infallibile. Il pareggio bianconero ce l’ha sulla coscienza. per colpa del sole, dice… Ma è perdonato anche perchè è finita com’è finita e poi perchè dopo ha fatto una gran bella parata. Lupatelliano. Voto: 6

Ujfalusi: i gobbi quando salgono vengon sempre su tutti dalla sua parte, lavoro doppio, ma prezioso e pulito finchè è stato in campo. Sufficiente. Voto: 6

Gamberini: una garanzia, ma è ormai un classico. Mezzo voto in più per quel pallone preciso tolto dai piedi di Iaquinta al ’90. Precisino. Voto: 6,5

Kroldrup: peccato per quell’inghippo sul gol di Camoranesi. Ci vai tu, ci vo io e non c’è andato nessuno. Per il resto non demerita. Ordinaria amministrazione. Voto: 6

Gobbi: gioca bene per tutto il match. Poi quel gol… Gobbi che segna ai gobbi l’illuminazione divina. Colpo gobbo. Voto: 7

Kuzmanovic: finisce spompato, ma quanta corsa, personalità e qualità. In grande crescita. Un grande. Voto: 6,5

Donadel: se la Juve a centrocampo non ne becca mai una tanto merito è suo. Lotta, combatte (anche troppo) è ovunque ed arpiona palloni. Simil Gattuso. Voto: 7

Montolivo
: decisamente meglio rispetto agli ultimi tempi. Avesse insaccato quel colpo del ko nel primo tempo avrebbe rasentato la perfezione. Crescente. Voto: 7

Santana: sulla sua fascia mette in difficoltà la Juve, ma lo servono poco e quando lo fanno compiccia poco. In stand-by. Voto: 6,5

Pazzini: nella Fiorentina priva del Fenomeno rumeno segnano tutti fuorchè lui che di mestiere fa il centravanti. Mah! Si da da fare per la squadra questo sì, ma i gol? Astinente. Voto: 6

Jorgensen: All’inizio gioca alto. Suo il grande assist per Gobbi. Poi va dietro in difesa e si comporta da difensore vero. Sempre bene ed ovunque. Quando in porta Martino? Jolly. Voto: 7

Papa Waigo: Entra in campo sull’ 1- 2 e si ricorda subito di averne già fatti due alla Juve. Come con il Livorno: prima goleador e poi assist man (ma stavolta con gol). Chi lo ferma là sulla destra? Devastante: Voto: 9

Osvaldo: il gol che ha fatto (a chi l’ fatto e quando) varrebbe anche 10, ma ha preso due ammonizioni un po’ a bischero, specie la seconda. Frullino ritrovato. Voto: 7

Prandelli: grande come sempre il mago di Orzinuovi. Quando siamo sotto fa i cambi che non t’aspetti. C’era già chi invocava Cacia e storge il naso all’ingresso in campo di Osvaldo e Papa Waigo. Ma anche stavolta ha ragione lui. Divinatorio. Voto: 8

Dal 10 di Ronaldo allo 0 di Abete-Gussoni

0

 

 

 

 

10 RONALDO
Di stima poveretto. S’è troncato il ginocchio un’altra volta. Ma non quello di prima, quell’altro e così fa il paio. E’ un po’ sfigato non c’è che dire. Da quel malore ai Mondiali di Francia in poi non è stato più lui. Carriera finita? Sì, no, forse. Menomale che due soldini da parte ora se li mette con la pubblicità…

9 MUTU
Il fenomeno quello vero veste la maglia viola. Alla faccia degli squadroni del nord che non hanno creduto in lui. Stavo per dire gli squadroni a strisce, ma sarebbe stato un brutto lapsus, forse è meglio evitare l’argomento strisce… La Juve ce l’ha praticamente regalato preferndoli Zalayeta… Buon per loro, noi sentitamente ringraziamo.

8 CASSANO
Il pazzerello di Bari vecchia è rinato a Genova in riva al mare. Forse non l’aveva capito nessuno, ma lui ha bisogno di respirar l’aria di salmastro per rendere al meglio. Oddio, per la verità ha bisogna anche di altro, tipo sentirsi adulato, ma tant’è. A Roma Ostia gli faceva schifo e come dargli torto, Madrid forse nemmeno sapeva che era in mezzo alle Sierre spagnole… A Genova due cozze crude le trova sempre.

7 BORRIELLO
Un capocannonniere italiano in mezzo a tanti stranieri ci voleva. Un’altro che trae giovamento dall’aria di mare? Il Milan non sapeva più che farsene e a chi affibbiarlo, gli era d’avanzo sempre e allora, forse i dottori di Milan Lab hanno chiamato la mamma di Borriello e gli hanno detto quello che si dice sempre alle mamme dei bambini malaticci: “Signora lo porti al mare, gli fara bene”. Lui c’è andato e bum, bum segna a raffica di destro, di sinistro e di testa!

6 PAPA WAIGO
La gazzella africana viola che non t’aspetti. Entra a Roma quando Mutu esce rotto e non demerita affatto. Entra a Firenze al posto del Semioli barellato, segna, fa l’assist man e gioca alla grande. Speriamo si confermi a questi livello anche se la sufficienza striminzita è giustificata da altri motivi. Entra sempre al posto degli infortunati e ha sulle spallela maglia numero 17. Non porterà mica un po’ di sfiga?

5 TOTTI
Il Pupone ci sta decisamente molto più simpatico quando fa il bischero nelle pubblicità tv. In campo non sempre convince anche se sa essere decisivo pure quando gioca male. E’ in fuorigioco sull’azione che fa vincere alla Roma la partita con la viola e sta zitto. Dopo tre giorni pareggia a Milano con l’Inter e si lamenta degli arbitraggi. Stare un po’ zittino no?

4 COLLINA
Grandissimo come arbitro oggi riciclato a suon di euroni a fare il designatore. Fa il saccente, il professorino, dice di aver bisogno della scorta, etc… Fatto sta che i suoi arbitri sono proprio scarsini, scarsini. Forse è meglio se si rimette le scarpette ai piedi e vai a fischiare.

3 MANCINI
L’allenatore più sopravvalutato della storia d’Italia è diventato isterico come una donnetta premestruale. Moratti lo riempie di soldi e coccole, gli regala tre squadre di campioni, dove non arriva la squadra arrivano gli arbitri, ha praticamente già ammazzato il campionato e lui che fa? Fa l’isterico contro lo staff medico della squadra. Mah…

2 GAVA
Esempio lampante della scarsezza dei fischietti italiani. Poteva essere decisivo in Fiorentina-Livorno. Quando un arbitro è decisivo è già una brutta cosa. S’impietosisce davanti a un fallo killer di Pasquale e lascia il rosso in tasca sventolando sul naso del livornese solo un giallo. Pazzesco. Meno male poi esce dal campo anche Pasquale perchè la partita stava prendendo una brutta piega.

1 JUVENTUS & COBOLLI GIGLI
La Juventus che protesta contro gli arbitraggi fa notizia. Ancora di più la fa se il suo presidente prende carta e penna per scrivere lamentele ufficiali alla Federazione. Boniperti, Agnelli, Moggi, etc… non scrivevano mai. Come mai? Paura Cobolli Gigli! Se non arriva la Champions ti tocca smantellare!

0 ABETE & GUSSONI
Le scimmiette una volta erano tre. Ora sono due. Non vedono, non sentono, ma parlano. Prendono la Juve sul serio e gli rispondono dicendo che, il campionato è assolutamente regolare. Ma va?

E’ so Gigliola, la Dama Viola

0

Va beh, ci metto di’ mio e vi dico Buongiorno (oppure Buonasera?) signori e signore. Boh, spero vada bene anche se a me mi sembra d’esse a fa così la Nicoletta Orsomando…

Questi grandi giornalisti di questo be giornalino che leggo sempre quando m’arriva a casa e m’ hanno chiesto di scrive qualcosa sulla Fiorentina.Certo, ma vi di’o subito che un so scrive bene perchè ho finito a buo la quinta elementare….

A mi’ tempi e si doveva lavorare, tempo e sordi per studiare c’e n’eran pochi… I’ mi babbo m’ha portato subito con lui a lavorar su ‘i banco al Mercato di Sant’Ambrogio. Ortolani s’era.
Poer’omo, quanto l’ha sgobbato in vita sua! Su e giù coi barroccio. E l’è lui che m’ha voluto battezzare Gigliola perchè faceva rima con viola.
L’è sempre stato un gran tifoso fin dai tempi di Via Bellini. L’è ancora vivo poer’omo ma ora i’cche vu volee, e l’ha 95 anni, l’è un po’ rincoglionito e si dimentia ogni cosa, ma non della Fiorentina.

Quant’anni ho un ve lo voglio dire. M lo voglio tene per me come la fa la Lorenne, ma se vu ragionate su ‘ i fatto che il nomignolo di Dama Viola e me l’hanno appioppato ai tempi della Dama Bianca di Coppi e vu fate un po’ di conti vu’ c’arrivae da soli…
Che scandalo fu quello.. un’è mia come oggi che aver le ganze l’è normale! Comunque a me Coppi un’ mi garbava, da buona fiorentina e tifavo pe i’ Ginettaccio nostro!

Mi sa che a questo giro parlerò poco di Fiorentina perchè mi voleo presentare un pochino.
Sarò veloce via! E vivo a i’ Campo di Marte, praticamente da sempre. Una vorta l’era campagna, case c’e n’eran poche. La mi’mamma la mi porta’a in giro in carrozzina quando costruiron lo stadio e ricordo che quando ero più grandina, coi mi amici e si venia scorrazzare dove ora c’è la Costoli.
Madonnina santa, quando gli operai di’ Nervi l’erano a costruire la tribuna di’ novo stadio tutti coi naso all’insù a ragionare: “Ma la cascherà o come la fa a rimane ritta senza piloni che le reggono…” e quelle scale? Anche quelle ricordo l’avean tutti paura a scendelle e salille!
Lo stadio io l’ho visto nascere, praticamente l’è nato e cresciuto insieme a me e a i ‘Campo di Marte c’ho sempre vissuto. L’è normale allora che sia viola dalla testa ai piedi!

Per ragionà di carcio e vi dico che l”atra sera, coi buio e s’è mandato a casa co una pizza i’Livorno.
S’è un po’ patito, ma menomale l’ha marcato qui’ pennellone nero che m’assomiglia tanto a qui vu’compra che c’è sempre fori dalla Coppe! Un s’ara mica lui che sa gioca a carcio e un’ m’è l’ha mai detto?
Boh fatto sta che s’è mandato i Livornesi a letto belli cardi cardi e gli sarà rimasto pure i ‘cacciucco sullo stomao, ma chi se ne frega! A Livorno e si va per la villeggiatura mica per giocarci a pallone!
Quanti ricordi Madonnina Santa a Castiglioncello d’estate. L’erano i tempi di firme di Gasmanne I’sorpasso, si chiamava.
L’eran bellocci a quei tempi i livornesi, un po’ bassini di statura, ma bellocci. Ah quanti balli a i’Chiucheba… altri tempi, o nini basta via, sennò m’immalinconisco… Beh di’ resto e un conoscevo ancora i mi’ marito all’epoca…

Ora si va a giocare a Torino dai gobbacci maledetti. Mah, speriamo bene non perchè un’abbia fiducia nei nostri ragazzi, ma quelli ora, dopo tanto rubare e sbraitano in continuo perchè gli arbitri un gli danno i’rigori.
Ma i’cche vogliono! Un’hanno rubato abbastanza?

Mah, speriamo bene ragazzi. Ci sentiamo alla prossima!

Eccomi qua! So Gigi detto i’Ciaba

0

Facciamo i’punto. E siam quarti, quindi in Cempionse, du’punti davanti a que’ diavoli rimbolsiti di’pelato e quattro dreo a’ gobbi. Domenica si va a troalli e si potrebbero anche quasi raggiungere e mentre e lo dico e tocco ferro. E si potrebbe se un si fosse così ‘mbranati con le squadre che le ci stanno davanti. E un voglio di’ forti, perchè forti e gobbi un sono, ma forti e un son nemmen quegli artri con le strisce rosse e nere, ma ci riesce di perdici lo stesso.

Perchè? Questo l’è i punto. Perchè su dodici partite con gobbi, diaoli, giallozzozzi e intercettatori, negli urtimi du’anni, e se n’è perse sei e vinte neanch’una? Perchè e siam broccoli? Ma se s’è viaggiato a medie di du’ punti a partita tanto broccoli e un siamo, o no? E allora? La ci si fa sotto? Quarche vorta anche, ma mica sempre.
Pe’ risorvere i’mistero e ci vole un lampo di’ tennico, di’ Sacchi di’Mugello, che, dopo avecci studiato, e ve lo spiega.

Noi e s’affrontan tutti, da un punto di vista tattico, allo stesso modo. Brodi e meno brodi. Ora co’ brodi se tu pigi e tu li schiacci e tu rischi poco, perchè un ci hanno fiato pe’ rispondere, ma co’ meno brodi e bisognerebbe pigliare un pò di cautele ‘n più, lascia’ perder magari i’ 4-3-3, un gli lascia’ praterie pe’contropiedi, soprattutto quando la gamba la comincia a essere un pò stanchina. E s’è preso una trenata di golle ‘n contropiede, co i’Milan, con l’Atalanta, con l’Inter, con la Roma. Con tutti: “prego e s’accomodino”.

Esempio: domenica a Roma. E c’è sortito i’fenomeno, e s’è giocato due giorni prima, e s’è fatto un primo tempo bello ma presuntuoso, e ci s’ha le gambe tremule. Tirati un pò su le coperte, o che ti fa proprio schifo lo 0-0? Magari e un gli fa schifo nemmeno alla Roma che la ci ha tre giorni dopo i’big mecce con gli intercettatori e la un vorrà rischia’ di stancassi troppo, nè di perder giocatori pe’ ammonizioni. Controlla, digrigna e’ denti e tira a fa’ tardi. Metti gente di centrocampo,no? (Donadelle ‘n panchina icche ci fa ‘n una partita così?). Rimporpati, irrobustisciti, pigliati un pò di betotalle! Sie, invece, punte a cascare, come se pe’ pungere e bastasse mette le punte! Un s’è visto più boccino. E ci hanno punto loro e ci dole ancora.


‘Nsomma domenica cerchiamo di non fa’ dell’artre bischerate, ma vediamo di bucalli co i’su stile, d’incontro che fa più male, e di spazi lasciamogliene pochi. Pressinge ni’mezzo, e ripartenze veloci e ci ho vinto un campionato di terza categoria co i’Villore o che volete ‘nsegnare a me?

Il mitico Martino e il tanghero stanco

0

SULL’ALTARE

Martin Jorgensen

Ben vengano occasioni come queste in cui è difficile scegliere chi riempire d’incenso sull’altare perchè le nomination sono molte.

Dura sceglierne per forza solo uno fra Martin Jorgensen, il crescente Kuzmanovinc e l’uomo del giorno Papa Waigo.

Scelgo il mitico Martino e mi perdonino i due giovanotti. Scelgo Martino per il bel premio ricevuto prima del match e per questioni anagrafiche. Gli altri due sono pischelli e mi auguro occasioni per confermarsi a questi livelli ne abbiamo molte ancora.

Dare il premio a Martino è una sorta di Oscar alla carriera. Trentadue primavere sulle spalle e anni di onorata carriera pedalatoria spesa sui campi di mezza Europa.

Un uomo sempre corretto, educato, al servizio della squadra, mai una parola o un gesto fuori posto. A Udine lo rimpiangono ancora e i suoi connazionali danesi spendono bene soldi in torpedone (della Jorgensen family) per macinar chilometri e venirselo ad ammirare dalla fredda Danimarca nella patria del Rinascimento.

Un giocatore di quelli veri che se solo avesse avuto meno fastidiosi, piccoli, ma continui infortuni in carriera avrebbe potuto dare molto di più. Non è celebrato come merita perchè non ha addosso una maglia a strisce, di qualunque stumatura esse siano, ma trovatemene un altro come lui in giro per il mondo. Un jolly così completo che sta bene e senza fiatare in ogni centimetro del campo in cui il suo Mister decida di piazzarlo.

Forse solo in porta non ha mai giocato, ma c’è da giurarci che sarebbe perfetto anche lì.

Il tuo nome è già mitologia caro Martino. Altre 300 di queste e sempre in maglia viola.

 

 

NELLA POLVERE

Osvaldo

OsvaldoUn po’ di polvere, anche in bocca di quella che fa bruciare forte la gola non ti guasterebbe.

Sei arrivato a Firenze con il pedigreè firmato e sigilillato dal Corvo. Ti sei presentato facendo lo spaccone e dicendo che ti prendevi la maglia numero nove perchè non temevi certo il confronto col tuo grande connazionale Batigol.

Non so se ti hanno informati che a Firenze siamo diffidenti per natura, di spacconi ne abbiam visti passare tanti sui lungarni…

Ti abbiamo aspettato al varco con quel tuo nome da barbiere di periferia e in quella mite serata d’autunno livornese appena mossa dalla brezza di salmastro ci hai fatto pensare che forse, avevi ragione tu.

Due pappine servite a casa del Livorno e tutti a casa!

I titoloni si sono sprecati, tu hai gonfiato la coda da pavone ed hai ribadito che eri un grande e l’avevi solo dimostrato.

Li per lì ci hai illuso, ma non per le due pippe, ma per quel tuo saper manovrare così bene coi tuoi piedini la sfera fatata.

Poi se sparito. Scelte tattiche (il Mister ha capito bene che ti serviva un bel bagno d’umiltà) ed un piccolo infortunio. Ti se rivisto solo a sprazzi e continuavamo a dire solo: mah…

Ieri hai confermato tutti i nostri mah… Devi sostituire il fenomeno rumeno. E’ arrivata la tua occasione di dimostrare chi dici di essere con i piedi e non solo con la lingua.

Che tristezza ieri. Sei parso solo un frullino a vuoto, un tanghero stanco. Quei vecchi marpioni della difesa del Livorno ti hanno fatto a pezzi, anzi non te l’hanno fatta proprio vedere quella sfera fatata che ti piace tanto.

Sveglia presuntuosetto!

 

Abemus Papa!

0

Un po’ di strizza all’inizio c’era, come negarlo. I derby sono sempre pericolosi e noi s’era alla prima che si giocava dall’inizio senza quel fenomeno di rumeno.

La partita parte bruttina. Il Livorno si chiude a riccio davanti alla sua area attento a non pigliarle e si gioca a pallate. Una di qua e una di là. La partita poi s’incendia come non vorresti.

L’esterno livornese Pasquale entra da dietro come un killer sulle gambe di Semioli che pareva in palla. Un intervento criminale sia per il gesto che per l’idea che era quella di vendicare una precedente spallatina ricevuta dal nostro numero sette che l’aveva bruciato sullo scatto.
Beh, cartellino rosso diretto, pare scontato a tutti. E invece no. L’arbitro Gava di Conegliano Veneto o s’intenerisce o è daltonico e sul naso di Pasquale sventola solo un giallo, mentre Semioli lascia il campo in barella. Al suo posto entra Papa Waigo.

S’incavola Prandelli ed è tutto dire, s’incavola di brutto tutto il Franchi, è frastornato pure Pasquale che non sa più che fare e dove andare e non solo per i potenti fischi che ad ogni toccar palla gli piovono addosso. Ecco allora ecco che, dopo un fallettino che costa a Papa Waigo il giallo, l’allenatore labronico pensa che sia meglio, con la scusa di un lieve zoppicare, togliere dal campo il suo numero ventisei.
Del resto la partita stava prendendo una brutta piega. I nervi affioravano a fior di pelle ai ventitremila del Campo di Marte e l’arbritro non azzeccava più una fischiata.

Ma intanto il primo tempo s’è n’è andato.

Nella ripresa ecco Montolivo in campo al posto di Liverani e la viola che torna a spingere forte per scardinare il fortino difensivo livornese, mentre le radioline ci fanno mordere le labbra perchè c’informano che il Milan è passato a Catania.

Dopo alcuni tiri da fuori di Donadel e Kuz ecco che su un calcio d’angolo di frullino a vuoto Osvaldo dal mischione in area compare ad inzuccare la testa che non t’aspetti. Papa Waigo si tuffa come si fosse a Calafuria e zac! Palla in rete.
1 – 0 corsa sotto la Fiesole e balletto africans per festeggiare la sua prima segnatura in serie A.

La svolta del match. Il Livorno gioco forza deve uscire dal suo riccio di mare e lascia ai nostri delle praterie in cui, gazzella Papa Waigo anche galvanizzato per il gol, s’ invola con quelle sue lunghe leve color ebano che sembrano quasi pronte per i 3000 siepi delle Olimpiadi di Pechino.
L’uomo viola del Senegal diventa così prezioso assit man per il Pazzo che, solo soletto in mezzo all’area riesce a sbagliare il gol impossibile. Sciagurato!
Va beh che ormai, orologio alla mano, mancano una manciata di minuti alla fine, ma i brividi sulla schiena si fanno sentire eccome, memorie di quella regoletta del calcio che dice gol sbagliato gol subito…
Per fortuna non va a finire così grazie al mitico Jorgensen, da poco entrato a posto di frullino a vuoto, che dall’alto della sua esperienza sa bene come fare a giochicchiare con la palla ingannando l’ultimo giro di cronometro della partita.
E’ finita, c’è il tempo di festeggiare una vittoria sofferta, ma di carattere e gioire alla notizia che i diavoli rossoneri, raggiunti a Catania son tornati sotto di due!

E ora un bel sabato sera anzichè in discoteca a Torino. Oh gobbi siamo lì, lo sentite il nostro fiato sulla schiena. Noi si viene su e ci si prova, è tanto che non si torna dalla nebbia vittoriosi!

Pagelle:

Frey: ha passeggiato su e giù nella sua area per ’90 minuti a rimirar il cielo stellato sopra Firenze. Del resto sull’unica occasione avuta dal Livorno in cui non ci avrebbe potuto far niente, lo sciagurato (per loro) Bogdani ha pensato bene di buttarla fuori. Spettatore. Voto: s.v.

Ujfalusi: dietro è sempre una garanzia certificata Iso, ma quando va avanti mette in spolvero i troppo spesso i suoi rudi piedoni da difensore. Pedalatore. Voto: 6

Gamberini: sempre attento, preciso e deciso, ma oggi c’è stato poco lavoro pure per lui. Garanzia. Voto: 6

Dainelli: come per il compagno di cui sopra. Stavolta è mancata pure la sua regolare bischerata, bravo! Sorpresa. Voto: 6

Pasqual: cuore e polmoni tanti, ma non è più lui da un pezzo. Dove sono finiti quei velenosi cross mancini che pennellava così bene per la zucca di Tonigol? Desaparecidos. Voto: 5,5

Donadel: Lotta, combatte, pressa, le vuol prendere tutte lui, ma è sempre poco incisivo. Imparasse anche a tenere le mani a posto quando gli sfugge un avversario non sarebbe male. Ansimante. Voto: 6

Liverani: il direttore d’orchestra era anche in spolvero. Impostazione, lanci, verticalizzazioni, ma non lo capivano mai i compagni e allora che ci stava a fare lui? Infatti gioca solo 45 minuti. Pittore. Voto: 6

Kuzmanovic: oltre ad essere un beniamino della Fiesole Kuz è ormai una bella realtà. Fa sentire il suo fiato e i suoi tacchetti all’avversario, ragiona, imposta, si propone e tira bene. C’è tutto. Grandioso. Voto: 8

Semioli: per una volta che era vispo (non sarà mica un gufo si sveglia sempre quand’è buioi!) ce l’azzoppano e deve lasciare il campo. Sfigato. Voto: 6

Pazzini: non ne becca una. Va beh che la sua ombra era quel vecchio marpione delle aree di rigore che risponde al nome di Galante, ma l’unica volta che si ritrova solo soletto davanti ad Amelia riesce a sbagliare l’impossibile. Ti rifarai a Torino. Sciagurato. Voto: 5,5

Osvaldo: frullino a voto non si risveglia neppure a riveder quelle maglie che gli dovrebbero far venire in mente dolci ricordi. Balletta, giochiccia, s’incarta. I piedi ce l’ha, ma fosse meno innamorato di se stesso. Narciso. Voto: 5

Papa Waigo: Abemus Papa. Goleador, assist man, corridore. Grande repertorio, poco altro da aggiungere. Decisivo. Voto: 7,5

Montolivo: entra al posto di Liverani con l’obiettivo di aiutare la squadra a vincere. La viola segna presto e il suo scarso apporto è ininfluente. Fortunato. Voto: 6

Jorgensen: Festeggia le 300 partite con venti minuti in grande spolvero. Due belle azioni, due grandi tiri che dimostrano come cerchi il gol e poi, sul finale tanta esperienza al servizio della squadra. Mitico: Voto 7

Prandelli: quando è uscito Semioli ci ha sorpresi con Papa Waigo perchè si pensava tutti a Jorgense. Ma come sempre ha ragione lui. Mago. Voto: 7