Le Sale di Michelangelo e dell’Armeria sono state riallestite per dar loro una maggiore dinamicità e far spazio, laddove non ce ne fosse, a nuove opere di gran pregio, da poco arrivate al Museo del Bargello (come l’arazzo fiammingo “Assalto a Gerusalemme”). A tal proposito si è espressa anche Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino: “Non poteva esservi, per ricordare Michelangelo, miglior omaggio che ripensare e ripresentare la sala a lui dedicata, dove i suoi capolavori sono attorniati dalle opere di scultori fiorentini profondamente modellati dalla sua titanica presenza”.
SALA DI MICHELANGELO. La sala, inaugurata nel 1975, ha subito nel corso del tempo numerose modifiche, che avevano compromesso la coerenza e la fruibilità delle opere, a causa sia dell’inserimento di nuove sculture (talvolta anche gigantesche, come il “Perseo” di Cellini, il “Bacco” del Giambologna o la “Fiesole” del Tribolo), sia della sottrazione di altre, trasferite in altre zone del museo. Dal 2011, poi, sono iniziati i progetti per una nuova sistemazione dell’intera sala, per restituire fluidità al percorso compiuto dai visitatori, garantendo alle opere esposte un adeguato “spazio vitale”. Durante i lavori l’area non è mai stata chiusa al pubblico, grazie alla regia di Maria Cristina Valenti, direttrice di tutte le fasi di realizzazione.
SALA DELL’ARMERIA. L’Opificio delle Pietre Dure, lo scorso anno, ha portato a termine il restauro dell’arazzo fiammingo “Assalto a Gerusalemme”, risalente alla fine del XV secolo e di proprietà proprio del Museo del Bargello. Proprio questo fatto ha suggerito l’idea di trovare all’arazzo una nuova collocazione all’interno del museo, per evitare di “ricoverarlo” nuovamente nei depositi. Date le notevoli dimensioni dell’opera, il luogo più adatto sarebbe stato indubbiamente la Sala dell’Armeria, dotata di un alto soffito: è stato dunque necessario redistribuire nella sala tutte le vetrine e riorganizzare l’ordinamento dell’intera raccolta delle armi. Così, la Sala dell’Armeria si presenta adesso completamente rinnovata, grazie al restauro di tutte le vetrine diversamente disposte e opportunamente illuminate, con il rinnovamento di tutti gli apparati didattici.