venerdì, 19 Aprile 2024
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Capodanno, a Firenze si festeggia il 25 marzo

La nascita di questa festa affonda le radici nella tradizione cattolica della città di Florentia e al suo legame con la vergine Maria, strettissimo fin dall’antichità

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Non tutti lo ricordano, qualcuno cerca di andare indietro con la memoria e qualcun altro, a vedere gli sbandieratori in piazza della Signoria e il mercato in piazza Santissima Annunziata, si trova catapultato nel bel mezzo di una festa che non sa di preciso quali radici abbia. Per fugare ogni dubbio e raccontare una volta per tutte la genesi di una ricorrenza made in Florence, spieghiamo qual è la genesi del Capodanno fiorentino, che da secoli si festeggia il 25 marzo.

 

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LA GENESI DELLA FESTA. La nascita di questa festa – che ha continuato a essere celebrata ufficialmente come il primo giorno dell’anno fino a tempi relativamente recenti e anche a dispetto dell’entrata in vigore del calendario gregoriano nel 1582, che fissava l’inizio dell’anno al primo di gennaio – affonda le radici nella tradizione cattolica della città di Florentia e al suo legame con la vergine Maria, strettissimo fin dall’antichità. Il 25 marzo, infatti, corrisponde alla data della visita dell’arcangelo Gabriele a Maria, che le diede l’annuncio della nascita di Cristo e che quindi corrisponde, in un certo senso, al “concepimento” di Gesù, esattamente nove mesi prima del parto.

LA FESTA IN SANTISSIMA ANNUNZIATA. Ecco svelato l’arcano del Capodanno fiorentino, in occasione del quale, secondo la tradizione, arrivavano in città migliaia di persone dal contado, che si riversavano in piazza Santissima Annunziata, dove si venerava (e i credenti la venerano tutt’oggi) l’immagine dell’Annunciazione nella quale il volto della vergine è stato, secondo la leggenda, dipinto dagli angeli. Probabilmente è questo il motivo per cui, anche a distanza di così tanti anni, si continua ad allestire un mercato nella piazza del centro. La stessa fiera doveva essere approntata già intorno al Trecento con la frutta e la verdura che servivano al sostentamento dei pellegrini, insieme ai fiori, alle candele e agli ex voto che venivano portati all’interno della basilica per celebrare l’occasione speciale.

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L’ADATTAMENTO AL CALENDARIO GREGORIANO. La tradizione dettata dal caparbio governo fiorentino andò avanti a lungo, anche a dispetto dell’editto che invitava a seguire l’anno gregoriano, e solo 168 anni più tardi, nel 1750, il granduca Francesco II di Lorena impose ai fiorentini di tarare le proprie abitudini su quelle del resto del mondo, riconoscendo nel primo giorno di gennaio il capodanno ufficiale. La notizia sconvolse la cittadinanza a tal punto che ancora oggi, sotto la Loggia dei Lanzi, è ben visibile una lapide che ricorda il momento del cambiamento. Nonostante ciò, ancora oggi a Firenze il capodanno della città continua a essere celebrato. Magari non tutti lo ricordano, magari non tutti capiscono il perché di trombe, cori e sbandieratori in piazza. Ma Firenze, lei sì che se lo ricorda. Non c’è dubbio.

25 marzo: gli eventi in programma

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