giovedì, 25 Aprile 2024
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Firenze cerca mecenati: 10 gioielli e un art bonus per restaurarli

Palazzo Vecchio e il Biancone, piazzale Michelangelo, il Museo del Novecento, le fontane storiche della città: Firenze apre al finanziamento privato di cittadini, aziende, fondazioni per contribuire al restauro di alcuni dei suoi simboli. E con l'art bonus c'è un credito d'imposta del 65%

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Non avrà la gloria eterna che ancora si riconosce a Cosimo il Vecchio o a Lorenzo il Magnifico, ma oggi chiunque può essere, a suo modo, mecenate di Firenze. Come? Dando il suo contributo per il restauro o la riqualificazione di alcuni dei gioielli della città: dal Biancone al piazzale Michelangelo, da Palazzo Vecchio alla basilica di Santissima Annunziata. Il sindaco Dario Nardella ha presentato il pacchetto di interventi che i privati cittadini, aziende, imprese e fondazioni possono sostenere sfruttando l'art bonus, un credito di imposta pari al 65% del contributo erogato per il 2015 e al 50% per il 2016.

Un pacchetto da 24 milioni

Servono complessivamente 23 milioni e 950mila euro per completare tutti e dieci gli interventi della top ten di “La porti un bonus a Firenze”, com'è stata battezzata l'operazione. L’art bonus introdotto dall'omonimo decreto legge promosso dal ministro della Cultura Franceschini ha riconosciuto un credito di imposta pari al 65% per gli anni 2014 e 2015 e al 50% per il 2016 nelle erogazioni liberali finalizzate al restauro di beni culturale pubblici o al potenziamento delle fondazioni lirico-sinfoniche. In pratica, almeno la metà della cifra donata andrà a diminuire le tasse dovute allo Stato.

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“Lasciate il 65% delle tasse a Firenze”

“Cogliete questa occasione”, è l'appello di Nardella: “Lasciate il 65% delle tasse che pagate a Firenze con un progetto per il patrimonio culturale”. Oggi il sindaco invierà una lettera alle 30 aziende più grandi dell’area fiorentina allegando la top ten degli interventi e le schede tecniche di ciascuno. “Mai era stata introdotta una misura così forte e incisiva in Italia”, ha detto il sindaco. “Per Firenze è un’occasione da non perdere. È un’azione che segna un’importante inversione di tendenza in materia di deducibilità fiscale e che consente di coniugare una strategia di promozione aziendale a favore del nostro patrimonio ed un impegno etico volto alla salvaguardia dell’interesse comune”. “Oggi abbiamo presentato dieci perle artistiche con l’idea di coinvolgere sempre di più le realtà private sulla grande opera di riqualificazione della nostra città – ha spiegato il sindaco -. Il 6 marzo saremo in Palazzo Vecchio con il ministro Franceschini per un workshop sui vantaggi dell’art bonus, al quale parteciperanno le più grandi aziende italiane. L’evento è organizzato in collaborazione con l’ordine dei commercialisti”.

La top ten

Questi gli interventi previsti nella top ten:
1) Progetto Florentia, gli scavi sotto piazza della Signoria. L’obiettivo è quello di svelare la città romana attraverso la riqualificazione architettonica e di arredo della piazza. Un intervento da 5 milioni di euro con una defiscalizzazione di 3 milioni e 250mila euro.
2) Il Centro internazionale per le arti e lo spettacolo dedicato a Franco Zeffirelli, da realizzare in parte dell’Oratorio di San Filippo Neri in piazza San Firenze. Stesso costo: 5 milioni di euro con un credito d’imposta di 3 milioni e 250mila.
3) Il Museo di Palazzo Vecchio e in particolare la riqualificazione di tutte le sale museali compreso il Salone dei Duegento. Un anno di lavori per un investimento di 3milioni di euro, credito d’imposta di un 1milione e 950mila.
4) Ampliamento del Museo del Novecento sul fronte di via di Palazzuolo per 1.200 metri quadri di nuove sale temporanee, archivi e depositi. L’intervento è di 2milioni e mezzo di euro con un credito d’imposta di 1 milione e 625mila euro.
5) Le Mura di Firenze, restauro delle strutture risalenti al XIV secolo e valorizzazione degli itinerari cittadini sui camminamenti e sulle porte (Porta Romana, Porta San Frediano, Porta La Croce). Un anno di lavori, 2 milioni di euro con un credito d’imposta di 1milione e 300mila euro.
6) Piazzale Michelangelo, con una serie di piccoli interventi sulla balaustra di Giuseppe Poggi, le scalinate della Via Crucis, la copia in bronzo del David di Michelangelo. Questo interevento va di pari passo con il progetto di pedonalizzazione del piazzale, che sarà realizzato entro la fine dell’anno. L’intervento ha un valore complessivo di 1milone e 700mila euro.
7) Il Nettuno dell’Ammannati, detto il Biancone: il restauro e la riattivazione della fontana ha già incassato la disponibilità di un gruppo di imprese. La proposta prevede il ripristino di tutta la fontana e non solo la manutenzione straordinaria. L’intervento ha un valore complessivo di 1 milione e mezzo di euro con un credito d’imposta di 975mila euro.
8) Il Museo Stibbert, con il completamento dei restauri del complesso museale del parco, per un valore di 1 milione e mezzo di euro con un credito d’imposta di 975mila euro.
9) Statue e fontane storiche cittadine, un pacchetto da 1 milione di euro con un credito d’imposta di 650mila euro per ristrutturare le tre fontane di Santo Spirito, San Niccolò e Santa Croce, le statue del ponte di Santa Trinita, la colonna della Giustizia, la colonna di piazza Santa Felicita, le statue risorgimentali di Ricasoli e Peruzzi e al statua di Mentana e Manin il monumento dei caduti di Settignano e la statua di Manfredo Fanti in piazza San Marco.
10) La Basilica di Santissima Annunziata, interventi di riqualificazione illuminotecnica degli interni e di restauro delle coperture e della cupola affrescata. Costo: 750mila euro, con un credito d’imposta di 487mila.

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