martedì, 14 Gennaio 2025
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Pronto in aprile il Museo del Novecento alle Leopoldine

L'inaugurazione il 30 del mese in occasione della Notte Bianca. Ospiterà oltre duemila opere contemporaneee firmate tra gli altri da De Chirico e Guttuso. Avanti tutta con il progetto Grandi Oblate, per un rush di fine mandate all'insegna della cultura. Renzi: “L’Italia cambi verso e investa sui beni culturali: a Firenze lo stiamo facendo”.

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Sarà pronto ad aprile il nuovo Museo del Novecento ospitato alle Leopoldine. In venti sale, metterà in mostra oltre duemila opere contemporanee ancora in cerca di casa e firmate, tra gli altri, da De Chirico e Guttuso, Morandi e Carrà, Sironi e De Pisis.

RUSH FINALE NEL SEGNO DELLA CULTURA. Per il rush di fine mandato, il sindaco Matteo Renzi punta tutto sulla cultura. Con una serie di progetti pronti a mettere gambe proprio in primavera. Non c’è solo il tanto atteso Museo di arte contemporanea, che si aprirà il 30 di aprile per l’appunto, in occasione della Notte Bianca. Ma anche i lavori per il raddoppio delle Grandi Oblate e, nell’ambito del progetto Florence I care, una serie di interventi di restauro dimonumenti cittadini, oltre al potenziamento del museo di Palazzo Vecchio. Senza contare l’appuntamento del 10 maggio, data messa a calendario per l’inaugurazione del Nuovo Teatro dell’Opera.

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OBIETTIVI E RISULTATI.  Sul capitolo cultura il sindaco ha fatto il punto stamani insieme all’assessore Sergio Givone. A partire dal Museo del Novecento che sorgerà nell’ex convento in piazza Santa Maria Novella. “Per la città di Firenze –  spiega il sindaco – stanno per concretizzarsi molti progetti impostati all’inizio dei nostri cinque anni di mandato: dal Museo del Novecento fino al Nuovo Teatro dell’Opera, la cui inaugurazione è prevista il 10 maggio, dal Palazzo Vecchio rinnovato con i nuovi spazi e il prossimo foyer del teatro romano fino ai progetti per i restauri di varie opere o all’allestimento degli Arazzi del Bronzino nel Salone dei Duecento. Grazie all’impegno diretto in prima persona di migliaia di cittadini, Firenze sta sperimentando che è bello anche il futuro, non solo il passato”.

IL MUSEO DEL NOVECENTO. Il Museo del Novecento verrà inaugurato il 30 aprile, in occasione delle Notte Bianca. Si tratta di quasi 2600 metri quadrati, distribuiti su 5 piani e un chiostro interno, con 800 metri quadrati di superficie espositiva in 20 sale. “Qui –  spiega Givone – troveranno spazio oltre 2300 opere contemporanee che la città possiede e che da decenni non hanno trovato un casa. Con il museo del Novecento, finalmente, abbiamo ricostruito il tessuto di una storia aperta e ancora da scrivere”. Verranno esposte tra l’altro opere di De Chirico, Sironi, Carrà, Morandi, Marini, Sassu, Guttuso, Barni, Ranaldi, Mannucci, Salvadori, Loffredo, Berti, Farulli, Magnelli e De Pisis. Per la realizzazione del museo è stato determinante il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha stanziato complessivamente oltre 6 milioni di euro.

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GRANDI OBLATE. Continuano intanto i lavori delle Grandi Oblate, ovvero il progetto di raddoppio degli spazi della biblioteca di via dell’Oriuolo che si trasformerà in una public library a scaffale aperto sul modello europeo (tre milioni di investimento di cui il 60% dell’Ente Cassa), e quelli del progetto Florence I care, che prevede l’aiuto di privati nei restauri dei beni culturali cittadini: a breve partiranno i lavori di recupero di quattro fontane (San Niccolò, Santo Spirito, Santissima Annunziata e Fonticine) per 350 mila euro di investimento.

MUSEO DI PALAZZO VECCHIO. In corso, poi, l’ampliamento del museo di Palazzo Vecchio, che dal 2008 al 2013 ha visto quasi raddoppiati i suoi visitatori passando da 361 mila a circa 650 mila presenze. In generale tutti i musei civici hanno visto un aumento dei visitatori che nello stesso periodo di tempo sono incrementati del 140%, passando da mezzo milione a 1,2 milioni di persone, con un contestuale aumento delle entrate (circa quattro milioni di euro nel 2013 ) “alla faccia – ha sottolineato Renzi – di chi dice che con la cultura non si mangia”.

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