Correva l'anno 1969 quando in un ex garage alluvionato di via Palazzuolo nasceva lo Space Electronic. Non la discoteca fiorentina come la si conosce oggi, ma uno spazio di ricerca e sperimentazione che ha visto tra i suoi più assidui frequentatori Dario Fo, Julian Beck e Judith Malina con il loro Living Theatre e poi Van Der Graaf Generator, Rory Gallagher e Canned Heat, Equipe 84, Area di Demetrio Stratos e Formula Tre.
I 9999: l'architettura radicale a Firenze
Di questa scena progressista e proiettata nel futuro si parla in Rivoluzione 9999 (al Museo Novecento dal 27 ottobre 2017 al 28 gennaio 2018), la prima esposizione di materiali esclusivamente dedicata al gruppo di architetti radicali 9999, attivo a Firenze dal 1968 al 1972 e fondato da Giorgio Birelli, Carlo Caldini, Fabrizio Fiumi e Paolo Galli.
Gli architetti al Museo Novecento
Lo spazio, situato accanto alla sezione monografica dedicata dal Museo Novecento all'architettura radicale, vuole essere un tributo a questo gruppo di giovani architetti che Giorgio La Pira volle orgogliosamente come “ambasciatori di Firenze” in Oriente, come lo stesso Carlo Caldini amava testimoniare.
Il materiale in mostra
Documenti, videointerviste e fermo immagine su un passato che guardava alla Firenze del futuro, questi i materiali esposti in un evento, organizzato da Museo Novecento e Fondazione Architetti Firenze e curato da Marco Ornella ed Emanuele Piccardo con la direzione scientifica di Valentina Gensini, che ha l’obiettivo di restituire in forma cronologica i temi della ricerca dei 9999: i viaggi formativi in Nord America, India e Londra, l’happening e la discoteca Space Electronic.
L'esposizione costituisce un’importante occasione per presentare materiali inediti, come gli scatti e i filmini in Super8 realizzati da Mario Preti, le fotografie del Living Theatre, le interviste ai membri del gruppo 9999 raccolte da Elettra Fiumi all’interno del film A Florentine man dedicato al padre Fabrizio, le sequenze fotografiche realizzate da Giorgio Birelli durante la costruzione della barca ideata da Paolo Galli, atto comunitario finale del gruppo prima del suo dissolvimento.