mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ventiquattro sale in più per gli Uffizi

Sempre più spazio per i Nuovi Uffizi: allestite altre 24 sale. Sei per l’esposizione museale, una per l’area sosta dei visitatori e diciassette destinate alle mostre temporanee.

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Sempre più spazio per i Nuovi Uffizi.

SPAZI. Sono stati presentati questa mattina – nella Sala delle Reali Poste degli Uffizi alla presenza del Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Antonia Pasqua Recchia – il completamento dei lavori nell’ala di Ponente del piano nobile della fabbrica vasariana e l’allestimento dei nuovi spazi dedicati alla “Maniera moderna”. In totale di tratta di 24 sale (sei per l’esposizione museale, una per l’area sosta dei visitatori e 17 destinate alle mostre temporanee), più corridoi, bagni e un mezzanino con alcuni locali tecnici, per un totale di circa 1.500 metri quadrati. Il Cantiere dei Nuovi Uffizi ha consegnato nuove aree espositive al museo, rendendone maggiormente fluidi i percorsi interni. Si tratta della prosecuzione delle cosiddette “sale rosse” dedicate alla “Maniera moderna”, inaugurate nel giugno 2012, e degli ambienti retrostanti.

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LE SALE. Con il loro restauro – viene spiegato – si conclude la cosiddetta “infilata” costituita dalle stanze soprastanti il loggiato e ubicate nel corridoio di ponente del primo piano. Affacciate direttamente sul piazzale degli Uffizi, le sale si snodano dall’ambiente insistente sul voltone di via Lambertesca, per concludersi con l’accesso al Verone. Gli altri ambienti consegnati, retrostanti all’infilata, fruibili attraverso un percorso autonomo e parallelo fino alla confluenza nel Verone sull’Arno, ospitano la mostra temporanea dedicata al Gran Principe Ferdinando.

“MANIERA MODERNA”. Si completa oggi l’allestimento delle sale della “infilata” di Ponente, coerenti con il percorso inaugurato un anno fa con le cosiddette “sale rosse” del Cinquecento. Dopo l’area di sosta, che segue lo spazio dedicato ai dipinti di Raffaello, come già annunciato le nuove sei sale ospitano, nell’ordine, le opere di artisti attivi a Roma nella prima metà del Cinquecento (sala n. 68), di Correggio (n. 71), di Parmigianino (n. 74), di Giorgione e Sebastiano del Piombo (n. 75), di Tiziano (n. 83), di pittori lombardi quali Moroni, Lotto, Savoldo (n. 88). In totale si tratta di 39 opere pittoriche che trovano nuova, definitiva sistemazione negli ambienti ora restaurati. “Si tratta di dipinti di altissimo rango – sottolinea la Soprintendente Cristina Acidini – che rappresentano al meglio il collezionismo perspicace dei Medici”. “Le sei sale – dice Antonio Natali, Direttore della Galleria degli Uffizi – consentiranno a chi ha minore disponibilità di tempo un percorso più breve, che però vivamente auspico venga sempre meno preferito all’altro (più articolato e vario), dove saranno esposte creazioni d’altissimo tenore poetico (che sarebbe davvero disdicevole venissero reputate di rango inferiore). Bastino i nomi d’alcuni artefici: Dosso Dossi, Barocci, Tintoretto, Veronese, e via di seguito. Nella consapevolezza amara della diffusa (ma, grazie a Dio, non universale) aspirazione a entrare in Galleria per esser partecipi d’un rito collettivo di venerazione di poche reliquie, eleggeremo a nostra missione la ricerca di metodi e di sistemi per invogliare i visitatori ad addentrarsi nelle sale votate a testi figurativi ragguardevoli ma meno promossi dall’industria culturale”.

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