In arrivo una nuova stretta sugli affitti brevi e gli Airbnb a Firenze: la sindaca Sara Funaro ha annunciato di voler alzare la Tari per chi gestisce più di 4 case, creando un fondo per diminuire la tassa dei rifiuti per i residenti. Lo ha detto in un’intervista sulle pagine locali di Repubblica.
Gli affitti brevi a Firenze e l’aumento della Tari
“Ho dato mandato agli uffici di lavorare per andare a differenziare la tariffa della Tari, sui rifiuti, per le case che vengono usate con finalità domestiche e quelle che vengono destinate ad attività ricettiva – ha detto Funaro a Repubblica -. Oggi chi gestisce 600 appartamenti paga la stessa Tari di una famiglia, e non è corretto. La normativa nazionale ci permette di agire su chi affitta più di quattro case“. Per individuare questi soggetti potrebbero essere usate le banche dati o il nuovo Cin, il codice identificativo nazionale, la targhetta che dal 1° gennaio 2025 bisognerà esporre all’esterno di ogni attività di locazione turistica breve in Italia.
Da tempo Palazzo Vecchio è impegnato in azioni per governare il fenomeno dell’overturism e della proliferazione degli affitti brevi e degli Airbnb, che ha fatto lievitare i prezzi di locazione per i residenti. Si va dal blocco per i nuovi affitti brevi nella zona Unesco, “eredità” della giunta Nardella e adesso inserito nel piano operativo comunale (ma al centro di contenziosi con il Comune pronto a dare battaglia davanti al Tar), fino al piano in 10 punti per un turismo sostenibile in città lanciato in occasione del G7 ministeriale su questo tema.
Il fondo per abbassare la tassa sui rifiuti ai residenti
“Chi affitta quattro o più case sui portali deve pagare di più di Tari – ha aggiunto la sindaca – E con quei denari creeremo un fondo per abbassare un po’ la tariffa a chi usa la casa come residenza“. Poi è tornata anche sulla questione delle keybox, quelle piccole cassette con combinazione in cui proprietari lasciano le chiavi degli appartamenti per gli ospiti, che stanno spuntando un po’ ovunque in centro. Funaro ha detto che si tratta di una questione estetica, ma anche di sicurezza, sui cui il Comune si sta confrontando con la prefetta di Firenze Francesca Ferrandino.