domenica, 15 Dicembre 2024
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Affitti brevi, nuove regole: come richiedere il codice identificativo nazionale Cin

La novità anche in Toscana. Si stringono le maglie per gli Airbnb, anche con qualche obbligo di sicurezza che i proprietari dovranno rispettare. Come funzionerà la nuova banca dati nazionale

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Dal 28 agosto 2024 è iniziata in tutta Italia la sperimentazione delle nuove regole per le locazioni turistiche e gli affitti brevi inferiori ai 30 giorni (come gli Airbnb): è possibile richiedere il Cin, il Codice identificativo nazionale, anche nelle Regioni che finora erano state escluse dalla fase pilota. La novità, prevista dal decreto legge 145/2023, è sbarcata quindi in Toscana, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Umbria, oltre che nella Provincia autonoma di Trento. L’obiettivo è stilare una “Banca Dati nazionale delle Strutture Ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche“, in una sigla BDSR.

Per ottenere il cin, da pubblicare negli annunci e da esporre all’esterno dell’alloggio, si dovrà dotare le case e gli appartamenti di estintori e di rilevatori di gas e monossido di carbonio, anche nel caso di affitti brevi. Le multe per chi sgarra non scatteranno però da subito, perché è previsto un periodo di rodaggio.

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Cosa significa nei fatti BDSR e cosa cambia con il Codice identificativo nazionale

Le strutture ricettive e i proprietari che destinano i loro immobili alla locazione turistica o agli affitti brevi inferiori ai 30 giorni possono richiedere adesso il Codice identificativo nazionale (Cin), che si affianca al codice regionale, dove già presente. La finalità è  censire a livello italiano gli affitti brevi e gli Airbnb per cercare di “governare” questo fenomeno e per combattere le locazioni abusive. Già alcune città, come Firenze, sono corse ai ripari introducendo regole per gli affitti brevi tra polemiche e ricorsi.

In futuro chi vorrà dare in affitto la propria casa anche per brevi periodi, senza esporsi al rischio di multe, dovrà richiedere il Cin e registrarsi alla banca dati, comunicando i dati catastali. Bisognerà dotare le unità immobiliari di rilevatori di gas e monossido di carbonio (se sono presenti impianti a gas) oltre a mettere a disposizione estintori portatili funzionanti. Una volta ottenuto, il codice andrà esposto all’esterno dell’abitazione e riportato negli annunci. In questo modo anche gli utenti potranno proteggersi da truffe, controllando online sul sito del Ministero del Turismo la veridicità di un annuncio inserendo il codice identificativo nazionale.

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Le nuove regole sugli affitti brevi e il Cin: è obbligatorio richiederlo? Sono previste multe?

In questa fase sperimentale il Cin per gli affitti brevi e turistici non è obbligatorio, ma in futuro lo diventerà per questi soggetti, spiega il Ministero del Turismo sul suo sito:

  • I titolari o gestori delle strutture turistico-ricettive alberghiere ed extralberghiere;
  • Chi affitta case ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • Chi affitta unità immobiliari ad uso abitativo destinate alle locazioni brevi (anche i cosiddetti Airbnb).

Anche chi ha già un codice regionale dovrà ottenere quello nazionale. Il decreto ha previsto l’attivazione della banca dati BDSR entro il 1° settembre 2024, ma le multe (da 800 a 8.000 euro) per chi non si mette in regola con il Codice identificativo nazionale non scatteranno subito. La legge prevede un periodo cuscinetto di 60 giorni. Dunque in questa fase i cittadini hanno la possibilità di adeguarsi alle nuove regole con un buon margine di anticipo.

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Come richiedere il Cin al Ministero del Turismo

Per richiedere il codice identificativo nazionale (Cin) è necessario collegarsi alla piattaforma del Ministero del Turismo dedicata alla Banca dati BDSR e accedere con Spid o Cie. Poi è possibile visualizzare i dati relativi alle strutture collegate al proprio codice fiscale, cliccare su “dettaglio scheda”, integrare le informazioni e segnalare eventuali modifiche, per ottenere un codice identificativo. Per le strutture turistiche e gli alloggi turistici le informazioni vengono recuperate dai sistemi dei codici identificativi regionali.

Se non si è censiti è possibile cliccare sul tasto “Segnalazione struttura mancante” e il sistema invierà una comunicazione al sistema regionale per procedere all’aggiornamento dei dati. Dopo l’email di notifica dell’assegnazione sarà possibile scaricare sempre dall’area riservata della banca dati il pdf del Cin, con tanto di numero di protocollo. Sul sito del dicastero ci sono le risposte ai dubbi più frequenti sul Codice di identificazione nazionale.

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