giovedì, 12 Dicembre 2024
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Artigianato di Firenze in mostra a Shanghai

Le creazioni degli orafi e dei pellettieri fiorentini resteranno esposte al Florentia Village, nuovo outlet del lusso appena inaugurato nella metropoli cinese

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Cuoio e oro, i due gioielli dell'artigianato fiorentino protagonisti a Shanghai dove ieri è stato inaugurato Florentia Village, il secondo designer outlet village cinese. Uno spazio da 60mila metri quadrati con 200 negozi di brand italiani e internazionali, tutto dedicato allo shopping di lusso a prezzi ridotti. Al taglio del nastro c'era anche la vicesindaca Cristina Giachi.

Il meglio di Firenze in mostra

Della delegazione fiorentina facevano parte le creazioni di due orafi, il maestro Paolo Penko e l’artigiano Claudio Ranfagni, le calzature su misura firmate da Stefano Bemer e le borse e gli accessori della storica Scuola del Cuoio, tutti in mostra fino a domenica.

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“È motivo di orgoglio – ha detto la vicesindaca Giachi – poter vedere esposti a Shanghai, una delle metropoli più avveniristiche e avanzate del mondo, oggetti che esprimono il gusto e tutta la storia della nostra terra e della nostra città. L’amministrazione punta molto sulla valorizzazione dell’artigianato artistico fiorentino di qualità”.

Firenze città di mercanti

“Firenze è da secoli città di mercanti – ha ricordato la vicesindaca – nelle sue lettere Coluccio Salutati, il cancelliere che resse le sorti della Repubblica fiorentina dal 1375 al 1406, era prodigo di elogi sulla loro utilità. Molte di esse, oggi conservate all’archivio di Stato, riguardano proprio mercanti fiorentini e le loro imprese commerciali e bancarie, dalle Baleari alle esotiche capitali dell’Oriente. Al tempo le industrie manifatturiere spesso richiedevano il sostegno della Repubblica, sollecitando provvedimenti a tutela delle loro attività. I mercanti sapevano che una lettera ufficiale di raccomandazione della Repubblica fiorentina, poteva avere un peso decisivo nella soluzione dei propri affari, anche quando erano all’estero. Qui, davanti ad un’opera che si richiama a Firenze, il ricordo di Coluccio Salutati ha un significato non retorico”.

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