giovedì, 12 Dicembre 2024
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Aumenta la sedentarietà e in Toscana arriva lo stretching in classe

In Toscana, come nel resto d'Italia, la sedentarietà sta aumentando. Tra i più giovani il fumo è un'abitudine ancora in crescita e tra i bambini è ancora scarso il consumo di frutta e verdura. Per questo la Regione ha avviato iniziative per promuovere stili di vita sani, movimento e un'alimentazione corretta.

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In Toscana, come nel resto d’Italia, la sedentarietà sta aumentando. Tra i più giovani il fumo è un’abitudine ancora in crescita e tra i bambini è ancora scarso il consumo di frutta e verdura. Per questo la Regione ha avviato alcune iniziative, che hanno avuto successo, per promuovere stili di vita sani, movimento e un’alimentazione corretta.

INVESTIMENTI. Da alcuni anni la Regione ha deciso di investire su queste iniziative mettendo in atto strategie che coinvolgono molti settori tra cui sanità, trasporti, agricoltura, sport e turismo e moti enti: Regione, Asl, Comuni, Società della Salute, scuole. I risultati di questi investimenti si cominciano a vedere. Tra coloro che partecipano alle iniziative, è diminuita la percentuale dei sedentari, l’abitudine al fumo, la predilezione per cibi poco salutari. “Dopo 10 anni – osserva l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia – possiamo registrare una serie di trend epidemiologici positivi, che ci incoraggiano a continuare. Una politica efficace per la promozione di stili di vita salutari non deve accontentarsi di contemplare i successi conseguiti e deve studiare le cause degli insuccessi, mettere a punto nuove strategie e moltiplicare gli sforzi per invertire alcuni andamenti”.

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PREVENZIONE. Secondo i dati dell’Oms, l’86% dei decessi e il 77% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie, disturbi muscoloscheletrici e dell’apparato gastrointestinale) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali fumo, sovrappeso e obesità, alcol, sedentarietà. Oggi sono le malattie croniche, e non più quelle infettive a essere preponderanti: malattie per le quali non esiste una “vaccinazione”, ma che si possono prevenire attraverso stili di vita corretti. I fattori di rischio sono responsabili, da soli, del 60% della perdita di anni di vita in buona salute, in Europa e in Italia.Purtroppo i comportamenti salutari sono resi sempre più difficili dall’organizzazione e dal disegno urbano della città, dall’automatizzazione, dai prezzi sempre più elevati degli alimenti più sani. Ne consegue che i soggetti esposti ai rischi, sono le persone più vulnerabili, ovvero i bambini e le famiglie più povere. Per questo la Regione ha deciso di avviare alcuni progetti per promuovere stili di vita più sani.

MANGIA SANO. Sono tante le iniziative messe in atto dalla Regione in questi ultimi anni per promuovere, sia tra i bambini che tra gli adulti, un’alimentazione sana e corretta: dal progetto “E… vai con la frutta”, per diffondere il consumo di frutta e verdura tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie, al “Pranzo sano fuori casa”, che coinvolge i ristoratori privati nella preparazione di pasti salutari per la pausa pranzo dei lavoratori. Dall’indagine condotta dalla Regione Toscana nel 2010, nell’ambito del progetto “Okkio alla salute”, risulta che il 33,3% dei bambini toscani consuma la frutta 2-3 volte al giorno, il 35,6% una sola porzione al giorno, il 30% meno di una volta al giorno, o mai nell’intera settimana. Il consumo di frutta 2-3 volte al giorno è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (43,3%), rispetto alle diplomate (32,9%) e alle mamme con titolo di studio basso (29,1%). Quanto alla verdura, il 19,8% dei bambini la mangia 2-3 volte al giorno; il 32,1% una sola porzione al giorno. Quasi la metà, il 46,8% dei bambini, consuma verdura meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Anche in questo caso, il consumo di verdura 2-3 volte al giorno è maggiore nei bambini di mamme con titolo di studio più elevato (26,3%), rispetto alle diplomate (21,3%) e alle mamme con titolo di studio basso (17,7%).

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DIAMOCI UNA MOSSA! L’attività fisica regolare, porta a numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. Il livello di attività fisica raccomandato nella popolazione adulta (18-69 anni) per ottenere benefici di salute è di almeno 30 minuti di attività moderata al giorno per almeno 5 giorni la settimana, oppure un’attività intensa per più di 20 minuti per almeno 3 giorni. In Toscana, una persona su 3 può essere definita fisicamente attiva, il 39% parzialmente attivo, mentre quasi un terzo risulta completamente sedentario (28%). Dal 2007 al 2010, la prevalenza di sedentari è aumentata, tanto in Toscana (dal 24 al 28%) quanto a livello nazionale (dal 28 al 31%). E in Toscana l’aumento più marcato si osserva proprio nel 2010: dal 25 al 28% in un solo anno. La sedentarietà aumenta con l’aumentare dell’età ed è più frequente nelle donne, nelle persone con un grado di istruzione minore e molte difficoltà economiche. Per educare i ragazzi a una vita sana e a una corretta pratica del movimento, il progetto regionale “Ragazzinsieme” da alcuni anni offre ai giovani l’opportunità di vivere esperienze educative sugli stili di vita in luoghi di particolare interesse naturalistico. Questa esperienza è stata monitorata e valutata e i risultati sono incoraggianti. L’analisi dei dati ha fatto rilevare un incremento delle attività di moto: i “sedentari” si sono ridotti da 1 su 3 a 1 su 4, e i ragazzi che si muovono per più di 6 ore alla settimana sono saliti dal 65 al 75%.

STRETCHING IN CLASSE. Da qualche mese, i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie e i loro insegnanti di alcune scuole di Pistoia, Prato e Empoli fanno 10 minuti di stretching in aula, tra una lezione e l’altra. Un’attività prevista dal progetto regionale “Stretching in classe”, finalizzato a contrastare gli effetti della sedentarietà e richiamare l’attenzione sull’importanza dell’attività fisica e del movimento per favorire il benessere tra gli studenti. Naturalmente, lo stretching non è in alternativa, ma in aggiunta all’ora di ginnastica. Gli esercizi di ginnastica proposti (illustrati da un poster appeso in aula e guidati a turno dai ragazzi) puntano a ridurre i problemi dovuti a una prolungata posizione, spesso scorrretta, nei banchi, e sono praticabili da ogni bambino indipendentemente dalle sue qualità atletiche.

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SCUOLA LIBERA DAL FUMO. Dal 9 gennaio di quest’anno, l’istituto comprensivo Sandro Pertini di Vernio, in provincia di Prato, è diventato una “scuola libera dal fumo”, estendendo il divieto di fumo anche agli spazi esterni alla scuola. Un passo ulteriore di un percorso educativo di prevenzione del fumo che la scuola sta realizzando da anni in collaborazione con la Asl 4 di Prato, e che ha coinvolto l’intera comunità dei comuni di Vernio e Cantagallo. I ragazzi hanno partecipato anche ad un concorso per la progettazione della targa “Scuola libera dal fumo” da affiggere sul cancello dell’istituto. Importanti studi scientifici affermano che se un adolescente sceglie di essere libero dal fumo, probabilmente non fumerà mai, e che invece iniziare a fumare in giovane età rende più vulnerabili alla dipendenza. Il fumo precoce, inoltre, è un possibile predittore di problemi alcolcorrelati e di consumo di sostanze illecite. Tra i ragazzi il fumo è un’abitudine ancora in crescita.

A ”REGOLO” D’ARTE. “A ‘regolo’ d’arte. Al mercato e in cucina: stagioni e salute nel piatto”, è un libro piccolo e colorato, con un ritratto arcimboldesco in copertina e disegni di frutta animata e allegra, il grande supporto didattico all’interno del progetto toscano “E vai con la frutta”. Il ‘regolo’ del titolo è un disco di cartone che mese per mese indica la stagionalità di frutta e verdura. Inutile, per esempio, intestardirsi a voler mangiare melanzane e pomodori in pieno inverno: dicembre è il mese di cardi, porri, cavolo, rape e spinaci. Albicocche, pesche e ciliege si trovano a giugno, mentre i frutti dell’autunno sono castagne, diosperi e noci. E così via, di mese in mese, per educare i bambini (e attraverso di loro, anche i genitori) a seguire la stagionalità di frutta e verdura.

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