Carlo Fuortes, il nuovo sovrintendente del Maggio musicale fiorentino, è arrivato in città: “Sono qui per restare”, ha detto l’ex amministratore delegato della Rai durante la presentazione ufficiale in Palazzo Vecchio, accanto al sindaco Dario Nardella. Il primo cittadino aveva indicato questo nome per guidare l’ente lirico, mentre la scorsa settimana il ministro della Cultura Gennaro Sangiulianmo ha firmato il decreto di nomina.
Carlo Fuortes arriva al Teatro del Maggio musicale fiorentino, dopo l’azione del commissario straordinario Onofrio Cutaia, chiamato a mettere in sesto i conti a seguito della gestione di Alexander Pereira, sovrintendente dal 2019 al 2023. Fu quest’ultimo a rassegnare le dimissioni dopo le inchieste sulle ingenti spese fatte durante il suo mandato. Adesso si apre una nuova fase per una delle principali realtà liriche italiane.
Classe 1959, romano, una laurea in Scienze statistiche ed economiche alla Sapienza, Carlo Fuortes nel corso della sua carriera ha rivestito la carica di manager di importanti istituzioni culturali italiane. Tra i tanti incarichi, ha guidato a Roma il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, l’Auditorium Parco della Musica ed è stato sovrintendente del Teatro dell’Opera della capitale. È stato anche commissario straordinario della Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e della Fondazione Arena di Verona, per salvare l’ente dalla liquidazione. Più di recente è stato amministratore delegato della RAI, dal 9 luglio 2021 fino alle dimissioni dell’8 maggio 2023.
Come sarà il Maggio musicale fiorentino di Carlo Fuortes?
“Sono molti anni in cui il Maggio purtroppo non è riuscito a trovare una strada definitiva. Questa sarà la mia missione. Sono venuto per fare un lavoro serio, un lavoro non estemporaneo, per rimanere al Maggio”, ha detto Carlo Fuortes davanti ai giornalisti in occasione della presentazione ufficiale come sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino. Da una parte la nuova gestione punterà alla grande tradizione dell’opera, ma il progetto dovrà essere anche moderno e popolare, ha chiarito in conferenza stampa. “Noi facciamo servizio pubblico, riceviamo risorse pubbliche, deve assolvere ad una funzione che non può essere di nicchia, ma popolare e sostenibile innanzitutto da un punto di vista economico e finanziario. Il mio impegno sarà questo e dovrà portare ad un nuovo piano industriale che sarà ad anni, non a mesi”, ha spiegato.
Il maestro Daniele Gatti – che è anche un amico del nuovo sovrintendente – resterà direttore principale del Teatro del Maggio musicale fiorentino almeno fino al termine dell’anno, quando si concluderà il contratto, ha assicurato Carlo Fuortes: “Del futuro non abbiamo parlato e non è possibile farlo adesso, ma state tranquilli che lui rispetterà il contratto”. Tra i problemi che dovranno essere affrontati anche quelli relativi alla vendita dei biglietti, reputata insufficiente per far reggere i conti. “La biglietteria riflette l’offerta che viene fatta, quindi da questo punto di vista è quello il problema – ha detto Fuortes -. I prezzi non sono superiori agli altri in Italia e nel mondo, anzi ora sono competitivi, è un problema di offerta culturale e artistica“.