Si sarebbero concessi dei benefit di lusso con i soldi dell’università: si va dal vino (fatto passare come “spese per la cancelleria”), fino a cene in ristoranti esclusivi, viaggi e perfino favori agli amici. Per questo otto dirigenti e funzionari amministrativi sono finiti al centro di un’inchiesta portata avanti dalla procura di Firenze e dalla guardia di finanza.
CHI E’ COINVOLTO. Si tratta di funzionari di tre enti per la formazione post universitaria: l’Istituto di studi umanistici (Isu) di Firenze; il consorzio interuniversitario – Istituto italiano di Scienze umane e il Sum, Istituto italiano di Scienze umane. Tra gli indagati figura anche l’ex direttore dell’Isu e del Sum, professor Aldo Schiavone, il vicedirettore del Sum, un direttore amministrativo dell’Università di Firenze, due direttori amministrativi del Sum, una funzionaria dell’Isu, un altro dirigente del Sum e la titolare di un’agenzia di viaggi di Firenze. Le accuse sono di peculato, abuso d’ufficio, truffa aggravata e favoreggiamento personale.
SPESE GONFIATE. Secondo le indagini, tra il 2006 e il 2009, gli otto si sarebbero concessi viaggi, voli in business class e regali con i soldi pubblici, al posto di quella che ufficialmente risultava “attività di formazione”. Le fiamme gialle hanno scoperto 1.500 documenti contabili (fatture, ricevute, scontrini per un totale di circa 450mila euro) “taroccati” per giustificare spese fatte per vantaggi privati.
REGALI E FAVORI AGLI AMICI. Dall’inchiesta è emerso che i funzionari e i dirigenti, tra gli altri “trucchi”, facevano passare i soldi sborsati per del vino come spese per la cancelleria, chiedevano rimborsi per viaggi in taxi di amici o ancora per cene e pranzi in costosi ristoranti con mogli e parenti al seguito, indicando nei giustificativi di spesa i nomi di studiosi presi da internet.