I tifosi della Fiorentina possono continuare a credere, con convinzione, al restyling dello stadio Artemio Franchi, monumento nazionale sì, ma che però necessita di modifiche per adeguarlo al passo con i tempi.
La scorsa settimana il presidente della Fiorentina Rocco Commisso era molto arrabbiato e in conferenza stampa si è scagliato contro i giornalisti ma nella stessa giornata ha incontrato sia il sindaco di Firenze Dario Nardella che il presidente della Regione Eugenio Giani. E i due hanno messo sul piatto tutto ciò che comporta il restyling del Franchi e che permetterà anche la riqualificazione del quartiere di Campo di Marte: dalla nuova tramvia ai nuovi percorsi pedonali, fino alla possibilità di costruire negozi con un impianto moderno, una vetrina per tutto il calcio italiano.
Il bando internazionale e il nuovo stadio entro febbraio 2026
Entro fine mese sarà pubblicato il bando del concorso internazionale (un impegno per almeno due milioni di euro) e a gennaio 2022 ci sarà il progetto vincitore, il tutto con l’obiettivo di inaugurare il nuovo Franchi nel febbraio 2026.
Restauro stadio Franchi: l’ottimismo di Eugenio Giani
Insomma un po’ di ottimismo c’è, come confermato anche dalle parole dello stesso Giani: “Il giorno in cui Commisso era arrabbiato” – ha detto ai microfoni di ‘Un giorno da pecora‘ su Rai Radio 1 – “Nardella è stato bravo: lo ha invitato nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio e gli ha fatto vedere il progetto del nuovo Franchi. Tutti insieme lo abbiamo tranquillizzato, è andato via sereno”. Una serenità che è stata riportata anche dallo stesso Nardella che ha definito Commisso un po’ amareggiato dopo la conferenza stampa della scorsa settimana ma si è detto convinto che sarà trovata “la quadratura del cerchio”.
E lo stadio, da questo punto di vista, rappresenta l’elemento centrale di un progetto che finora – sportivamente parlando – non sta decollando come dovrebbe.
L’inno viola di Giani e Nardella
Intanto, in attesa del nuovo stadio, Giani e Nardella hanno comunque festeggiato la salvezza della Fiorentina, obiettivo minimo ma (viste le difficoltà di quest’anno) per niente scontato. I due si sono esibiti nell’inno viola: a cantare il presidente della Regione, a suonare (con il violino) il sindaco di Firenze.