venerdì, 22 Novembre 2024
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Coronavirus in Toscana, cosa sappiamo al momento

I due soggetti positivi, il tampone solo per i casi sospetti, le misure per gli ospedali: cosa è stato deciso dalla Regione Toscana dopo l'ultima riunione con i sindaci del territorio

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La Regione ha fatto il punto sulla situazione del nuovo coronavirus in Toscana durante una riunione con i sindaci del territorio a cui hanno partecipato anche il governatore Enrico Rossi, l’assessore al Diritto alla salute Stefania Saccardi e il presidente dell’Anci Matteo Biffoni: ecco cosa sappiamo al momento.

In Toscana 2 casi positivi al coronavirus

Manca solo l’ultima conferma da parte dell’Istituto Superio di Sanità, ma al momento sono due i casi di tamponi positivi al nuovo coronavirus registrati in Toscana. Il primo riguarda un informatico di 49 anni che giovedì è rientrato a Pescia (Pistoia) da Codogno dopo un viaggio di lavoro in Lombardia: ai primi sintomi l’uomo si è messo in autoisolamento volontario, su indicazione del medico curante e sotto sorveglianza della Asl. Dopo un picco di febbre, è stato ricoverato in isolamento all’ospedale di Pistoia.

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Il secondo caso riguarda invece un imprenditore fiorentino di 63 anni arrivato nella mattinata di lunedì 24 febbraio al pronto soccorso di Santa Maria Nuova con sintomi influenzali e difficoltà respiratorie. È stato poi trasferito a Ponte a Niccheri in isolamento. Sono in corso le indagini sui contatti avuti dall’uomo nei giorni socrsi.

“Non c’è un focolaio di coronavirus in Toscana”

Per il momento la situazione è sotto controllo, assicura il presidente della Regione Toscana: “Non c’è un focolaio, né è stata definita una zona con la più elevata possibilità di contagio – ha detto Enrico Rossi -. Il sistema di prevenzione e controllo messo in atto sembra funzionare. La situazione si evolve di giorno in giorno, quindi se le condizioni cambieranno, anche le misure di controllo cambieranno. L’attenzione resta alta, ma ogni provvedimento deve essere preso attenendosi a criteri scientifici. Dobbiamo far prevalere la razionalità e la logica, non assecondare la paura solo per placare l’opinione pubblica”.

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Scuole chiuse a Firenze e in Toscana? No, fino a contrordine

Al momento le scuole non saranno chiuse in Toscana, a Firenze come nelle altre città della regione: restano aperte fino a contrordine, che sarà comunque comunicato sui canali ufficiali, come ad esempio siti internet dei Comuni e della Regione Toscana. Attenzione quindi alle fake news che circolano sui social e sulle chat Whatsapp. Questa decisione è stata presa perché finora i numeri di casi di coronavirus in Toscana sono molto limitati e legati ai focolai già individuati in Nord Italia e in Oriente.

Attenzione agli ospedali

Fari puntati sugli ospedali, per cui la Regione ha predisposto misure per mettere in sicurezza i presidi sanitari, come la creazione di “corridoi” speciali per l’isolamento dei casi sospetti, che non devono impattare sulle normali procedure sanitarie. “L’efficienza di ospedali e luoghi di cura deve essere tutelata prima di tutto, anche perché se davvero il virus si propagasse, quei luoghi si riveleranno fondamentali – ha aggiunto Rossi -. Il caso di Codogno mostra meglio di qualsiasi altro esempio quali sono le conseguenze quando ‘crolla’ la sicurezza di un presidio ospedaliero”.

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Coronavirus, no a tamponi a tappeto in Toscana

Rossi ha poi ribadito che la Regione Toscana seguirà le linee guida del Ministero della Salute sul coronavirus anche per quanto riguarda i tamponi, da effettuare solo su soggetti con sintomi sospetti e che abbiano avuto contatti con le aree di contagio. Gli altri, che presentano sintomi generici e che non sono stati nelle aree a rischio (le zone rosse di Cina, Lombardia e Veneto), possono rivolgersi al proprio medico curante, che deve essere reperibile al telefono dalle ore 8.00 alle 20.00 secondo le direttive della Regione.

Chi rientra da Cina, Lombardia o Veneto inoltre ha l’obbligo di avvisare le autorità sanitarie (qui i numeri da chiamare per le varie zone della Toscana), altrimenti rischia una denuncia penale.

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