Maschere e tute protettive per i medici e gli infermieri. Procedure d'allerta per il 118 e per i medici di base. Corsi di formazione per tutti gli operatori sanitari. La Asl 10 di Firenze si prepara ad affrontare l'emergenza Ebola. Se ancora in Italia non si è registrato alcun caso di pazienti affetti dal tremendo virus, la città non vuole farsi trovare impreparata di fronte ad ogni evenienza.
tute e maschere protettive pronte per l'uso
La macchina dell'emergenza si è messa in moto nelle scorse settimane, in seguito all'allerta lanciata dal ministero della Salute con una circolare (qui la scheda per conoscere il virus). Oggi la Asl fiorentina, se necessario, può dirsi pronta ad ingranare la prima, grazie anche al coordinamento con la Regione. Il primo passo è stato l'acquisto di mascherine, tute e tutti quei dispositivi di protezione individuale che il personale sanitario deve indossare per assistere e curare il paziente a seconda che sia “sospetto”, “probabile” o “confermato”.
via ai corsi di formazione tra medici e infermieri
Fondamentale, poi, l'istruzione del personale sanitario. Al via ieri i primi corsi di formazione rivolti al personale medico e paramedico. Particolari indicazioni sono date riguardo al momento della vestizione e della svestizione dal materiale protettivo, quando è maggiore il rischio di contagio. I corsi proseguiranno senza sosta nelle prossime settimane e interesseranno tutti gli operatori sanitari, dal 118 fino alle ditte di pulizia.
allerta in malattie infettive
Massima allerta, ovviamente, nei reperti d'urgenza e soprattutto in quelle di malattie infettive. L’Asl di Firenze, infatti, fra tutte quelle della Toscana, e fatta esclusione delle tre aziende ospedaliero universitarie e del Meyer, è l’unica azienda territoriale scelta dalla Regione che, all’ospedale dell’Annunziata, dispone di un reparto di malattie infettive dove ricoverare in assoluto isolamento i casi sospetti. Solo una volta stabilita l'infezione il paziente verrà trasferito all’Istituto Spallanzani di Roma.
procedure speciali al 118
Procedure speciali anche per il 118, pensate per identificare fin dalle prime domande eseguite telefonicamente nel momento della richiesta di intervento, l’eventualità di un caso sospetto. Le stesse ambulanze sono state dotate di attrezzature ad hoc in maniera da facilitarne la sanificazione.
Particolari attenzioni anche ai triage dei pronto soccorso: nel caso un paziente lamenti sintomi sospetti, è previsto un filtro che impedisca il contagio. Si sta intanto predisponendo in tutti i pronto soccorso aree isolate in cui ospitare i pazienti a rischio in attesa che vengano trasferiti ai reparti di malattie infettive individuati dalla Regione.
Gli stessi medici di famiglia, così come quelli che di notte o nei giorni festivi operano nei servizi di continuità assistenziale, sono stati informati sulle modalità con cui visitare un paziente che manifesti i sintomi basilari. Attivati anche gli interventi che gli uffici dell’igiene pubblica devono effettuare fra i contatti del potenziale paziente sospetto.