Esattori sì, ma dal volto umano. Entro ottobre i fiorentini si vedranno arrivare a casa 1.500 lettere con cui Palazzo Vecchio chiederà a chi è indietro col pagamento di tasse, multe e servizi di saldare il conto.
La notizia positiva è che sono avvisi “bonari”, ossia precedono di un passo la riscossione coattiva, come è chiamata in gergo, con tanto di interessi di mora, sanzioni e spese di notifica. Unica eccezione sono gli atti in scadenza, che rischiano di non essere mai riscossi dal Comune e che quindi partiranno come cartelle di pagamento vere e proprie.
Il ribaltone delle cartelle esattoriali
È il “ribaltone” delle cartelle esattoriali, deciso nel dicembre scorso: niente più Equitalia come agente di riscossione esterno, i “panni sporchi” ora si lavano in casa. Palazzo Vecchio riporta nei suoi uffici le procedure per recuperare i tributi comunali che furbetti e ignari cittadini hanno scordato di versare. Si va dall’Imu alla mensa dell’asilo fino alle contravvenzioni, il 70 per cento del totale.
Solo gli importi dall'inizio del 2014
Le nuove procedure riguardano – puntualizzano dal Comune – solo gli importi dovuti dal 1° gennaio 2014. Tutto ciò che è datato prima di questo giorno, compresi i contenziosi, resta nelle mani di Equitalia. Cosa cambia? Si punterà sul cosiddetto pre-contezioso, prima di far scattare mora e quant’altro, grazie alla collaborazione della società partecipata Linea Comune che fornirà software e strumenti.
Il primo step è l’invio di un sollecito informale in cui è fatta presente la situazione, mettendo a disposizione il call center 055.055 da chiamare per informazioni, un front office e presto un sito dove consultare i propri dati online.
30 giorni per mettersi in regola
Ci saranno trenta giorni di tempo per mettersi in regola, altrimenti scatteranno le maggiorazioni. “Equitalia proponeva un modello di riscossione che abbiamo giudicato vessatorio e che non condividiamo – spiega l’assessore al bilancio Lorenzo Perra – non sempre chi non paga agisce con la volontà di fare il furbo. Può succedere che gli atti siano mal notificati – prosegue – vogliamo stabilire un rapporto più civile con i cittadini”.
Si stima che ogni anno partiranno centomila avvisi. “Non c’è più Equitalia, ma questo non vuol dire che a Firenze non si paga più – avvisa Lorenzo Marchionni, presidente di Linea Comune – rispetto a prima andremo a instaurare con i fiorentini un dialogo: ci siamo accorti che spesso il contribuente scopre di essere debitore per la prima volta quando riceve la cartella esattoriale”.
Evitare lunghi contenziosi
L’obiettivo è anche quello di evitare lunghi contenziosi: Palazzo Vecchio conta di riscuotere prima, recuperando il cinque per cento in più. In ogni caso non sono previsti sconti: tutte le somme dovute andranno pagate per intero, salvo errori dimostrabili. Rimane comunque la possibilità di dilazionare il debito in massimo 72 rate, come per Equitalia.