giovedì, 26 Dicembre 2024
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Fiocchi rossi al Meyer, app e hashtag: così Firenze combatte l’Aids

Si celebra oggi la Giornata mondiale della lotta all'Aids. Nel 2013 diagnosticati 282 casi di Hiv e 86 nuovi malati di Aids in Toscana. Al Meyer sono in cura 700 bambini nati da madri sieropositive. Ora la prevenzione si fa anche con un'app

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Nel mondo vivono 34 milioni di persone affette dall'Hiv, il virus che provoca l'Aids. Nel 2013 in Toscana sono stati diagnosticati 282 nuovi casi di Hiv e 86 nuovi malati di Aids. Un'emergenza tutt'altro che risolta. Oggi, 1 dicembre, si celebra la Giornata mondiale contro l'Aids, l'iniziativa che per il 26° anno consecutivo vuole promuovere consapevolezza e prevenzione in tutto il mondo.

Succede anche in Toscana

L'incidenza dell'infezione da Hiv registrata in Toscana nell'anno passato è di 7,6 casi ogni 100mila residenti. Nell'87% dei casi l'infezione avviene per trasmissione sessuale durante rapporti sessuali non protetti, il 47,8% tra eterosessuali e il 39,2% tra omosessuali maschi. Più alto il dato che riguarda la popolazione straniera: 20,9 casi ogni 100mila residenti, contro i 6,2 negli italiani.

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La mortalità per Aids in Toscana a due anni dalla diagnosi è inferiore al 10%, drasticamente diminuita dalla metà degli anni '90 grazie all'introduzione della terapia antiretrovirale nel 1996.

Prevenzione, per non scoprirlo quando è troppo tardi

A preoccupare è però la diagnosi tardiva dell'infezione da Hiv. Un caso su cinque scopre di essere sieropositivo quando è già in Aids conclamato e il 57% ha già un quadro immunologico compromesso. Ciò avviene con maggior frequenza nei maschi, tra gli eterosessuali e tra le persone in età più avanzata. Il 18,6% delle donne sieropositive scopre il virus soltanto in gravidanza perché il test Hiv rientra tra gli esami offerti gratuitamente.

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Fiocchi rossi al Meyer

A questo proposito Firenze vanta il primato del Meyer, Centro di riferimento regionale per la prevenzione e cura dei bambini affetti da Aids. Oggi tutto il personale dell'ospedale pediatrico indosserà il fiocco rosso simbolo della lotta alla malattia. Fin dai primi anni '80 il centro fiorentino segue i bambini con infezione da Hiv o nati da madre Hiv positiva e dal 1985 coordina il Registro nazionale per l'infezione da Hiv al quale aderiscono 106 Centri italiani.

Sono 9.900 i bambini con infezione da Hiv segnalati al registro da allora, 700 quelli attualmente seguiti, con un’età media di 13 anni. Oltre 500 nuovi nati da madri Hiv positive vengono segnalati ogni anno.

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La prevenzione funziona. Come spiega la professoressa Luisa Galli, responsabile del Centro di riferimento regionale, le terapie antiretrovirali in gravidanza “hanno fatto sì che sempre meno bambini acquisiscano l'infezione dalla madre in Italia”. Il tasso attuale di trasmissione nel centro fiorentino è dell'1%, rispetto al 20% dell'epoca antecedente all’attuazione della profilassi”. Un dato che tra i nati da donne immigrate positive all'Hiv è oltre tre volte superiore. “Questo indica che purtroppo in Italia le donne immigrate hanno tuttora difficoltà ad accedere al test, alle terapie antiretrovirali in gravidanza, hanno più raramente un buon controllo dell’infezione al parto e meno accesso al parto cesareo elettivo quando necessario”.

Conoscere per prevenire

Una prevenzione efficace deve partire dai giovani. C'è tanto lavoro da fare: l'indagine dell'Osservatorio nazionale sulla salute dell'infanzia e dell'adolescenza condotta tra i ragazzi di età compresa tra 15 e 25 anni nel 2013 rivela che il 73% dei giovani non conosce le cinque più famose malattie trasmesse sessualmente, il 33% non è capace di stimare il pericolo rappresentato da Hiv e Aids.

In Toscana, secondo l'indagine Edit condotta dall'Agenzia regionale di sanità sulla popolazione studentesca nel 2011, il 40% dei ragazzi sessualmente attivi non usa il profilattico, il 25% aveva meno di 14 anni al primo rapporto e solo il 43% conosceva le modalità di trasmissione di Hiv e Aids.

Lotta all'Hiv a colpi di hashtag

La prevenzione del nuovo millennio passa anche dallo smartphone: la Regione Toscana, in collaborazione con Asl 4 di Prato e Fondazione sistema Toscana, ha sviluppato “I love safe sex”, un'applicazione gratuita per iOs e Android nata per scoprire “Tutto quello che devi sapere sul sesso, e che non osi chiedere”.

L'app contiene un dizionario ragionato con le più comuni patologie sessualmente trasmissibili, 10 domande a cui trovare subito una risposta, dall'uso corretto del preservativo ai dubbi sull'affettività e il rapporto con gli altri, al test dell'Hiv. In più, un quiz di 10 domande per mettersi alla prova e una raccolta di cortometraggi informativi realizzati in collaborazione con il Florence Queer Festival di Firenze.

Sempre a proposito di smartphone, la lotta all'Aids si fa social: la nota azienda Durex devolverà alla Croce rossa italiana un profilattico per ogni utente che pubblicherà su Facebook, Twitter e Instagram l’immagine scelta da Durex o semplicemente posterà l’hashtag #1share1condom nell'intera giornata di oggi.

Dove fare il test

A Firenze e nel territorio della Asl 10 il test dell'Hiv può essere effettuato in modo anonimo e senza alcuna prescrizione telefonando all'U.O. malattie infettive (055 6936512 e 055 6936279) e fissando un appuntamento all'Ospedale Santa Maria Annunziata, all'Ospedale Nuovo San Giovanni di Dio in via di Torregalli, al Poliambulatorio in Lungarno Santa Rosa, al Poliambulatorio Le Piagge e al Nuovo Ospedale del Mugello di Borgo San Lorenzo.

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