Riaprono al pubblico il giardino di Boboli e il museo di San Marco, chiusi dopo la violenta grandinata che si era abbattuta sulla città lo scorso 19 settembre. Il museo di San Marco riaprirà le sue porte da mercoledì 1° ottobre: vento, pioggia e grandine avevano provocato danni agli ambienti, alle opere d’arte e all’antico cedro del Libano del chiostro di Sant’Antonino. Per gli ambienti – viene spiegato – è iniziato il percorso di ripristino, per i dipinti quello di restauro, che terrà lontani dal pubblico per alcuni mesi i due dipinti dell’Angelico che sono rimasti più danneggiati, la Pala di Annalena e il Compianto sul Cristo morto.
ABBATTUTO IL CEDRO
“Per il cedro, invece, nessun ‘restauro’ è stato possibile – spiega la direttrice del museo, Magnolia Scudieri – rimasto stroncato nei grossi rami alti, fortunatamente non crollati per la presenza di solide funi di sicurezza che da tempo li imbracavano, non ha potuto essere salvato e siamo stati costretti ad abbatterlo. Il chiostro ha perso il suo nobile ombrello che la vetustà aveva reso fragile e pericoloso; dovremo abituarci ad una nuova luminosità. Chissà se era quella angelichiana”.
LE IMMAGINI DELLA GRANDINATA IN CITTA':
GIARDINO DI BOBOLI
Sabato 4 ottobre riaprirà parzialmente anche il giardino di Boboli che aveva gravi danneggiamenti in occasione dello straordinario evento atmosferico. “Torneranno alla fruibilità i percorsi viari principali della zona più antica del giardino – conferma la direttrice del giardino di Boboli, Alessandra Griffo – ovvero l’Anfiteatro, il Forcone, la Kaffeehaus, l’uscita di Bacco con la Grotta del Buontalenti, e con due soli ingressi aperti: il cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti e il Forte Belvedere”. Aggiunge il responsabile tecnico del giardino, Mauro Linari: “Rimarrà ancora interdetta ai visitatori la zona più meridionale del giardino granducale, comprendente il Prato dei castagni, il Viale dei cipressi, l’Isola e il Prato delle colonne”.