Tra proteste e cibo.
IL MINISTRO. Ieri sera, giovedì 22 novembre, il ministro Elsa Fornero si trovava a Firenze per un convegno sui cambiamenti demografici tenuto all’Istituto Stensen. E’ entrata dal retro probabilmente memore delle contestazioni che ha ricevuto a Torino. Nell’occasione è tornata a parlare dell’articolo 18: “Non abbiamo mai detto di volerlo eliminare: sarebbe stata una follia. È una difesa dai licenziamenti discriminatori e va rafforzato, ma i licenziamenti per altre ragioni, economiche e disciplinari, abbiamo detto che devono condurre in molti casi a una compensazione monetaria e non a una ricollocazione nel posto di lavoro”.
LA CONTESTAZIONE. Fuori dell’Istituto Stensen si sono presentati un gruppo di persone sotto le bandiere dei COBAS, dei CUB e del Partico Comunista dei Lavoratori per contestare il ministro: “Crediamo sia doveroso essere qui a dire al ministro che le famiglie non ce la fanno più”. Tra i contestatori anche rappresentati dei centri sociali.
DIFFERENZE POLITICO-GASTRONOMICHE. Una peperonata e un Buccellato, dolce tipico toscano, sono i cibi che due cittadini hanno cercato di consegnare al ministro Fornero. ”Tutti ce l’hanno con questa povera donna, ma lei è brava – spiega una signora – così le ho portato un dolce. L’ho comprato confezionato perchè non creda che sia avvelenato”. Diametralmente opposto il parere di un ferroviere: ”La Fornero affama la gente. Ho saltato il pranzo che mi ha preparato mia moglie, una peperonata, e gliel’ho portato. Chissà se si ricorda gli antichi sapori”. Nessuno dei due cittadini è riuscito a consegnare il dono.