C’è ancora tempo per fare domanda di iscrizione all’albo degli scrutatori di seggio: passate le elezioni politiche 2022, in vista ci sono alcune consultazioni comunali 2023 (al “netto” di eventuali richieste di referendum), mentre nel 2024 si svolgeranno le europee. Sono oltre 750 le città italiane in cui i residenti saranno chiamati durante la prossima primavera a scegliere il nuovo sindaco e a rinnovare il Consiglio comunale. L’aggiornamento dell’albo degli scrutatori avviene ogni anno in base alle richieste pervenute agli uffici di ciascun Comune, ma ci sono date e requisiti da rispettare.
Chi può fare lo scrutatore di seggio: i requisiti per l’iscrizione all’albo
Ecco i requisiti per l’iscrizione all’albo degli scrutatori: bisogna essere cittadini italiani, essere residenti nel Comune dove si fa domanda e aver frequentato almeno la scuola dell’obbligo. Ci sono però delle categorie particolari di cittadini che non possono rivestire né il ruolo di scrutatore né quello di presente di seggio. Sono infatti esclusi dagli elenchi:
- i dipendenti dei Ministeri dell’Interno, delle Poste e Telecomunicazioni e dei Trasporti;
- gli agenti delle forze dell’ordine in attività di servizio;
- i candidati alle elezioni per cui si svolge la votazione in cui prendono servizio gli scrutatori;
- i medici delle Usl incaricati delle funzioni già di competenza dei medici provinciali, degli ufficiali sanitari e dei medici condotti;
- i segretari comunali e i dipendenti comunali che prestano servizio negli uffici elettorali.
Elezioni: quando fare domanda per l’iscrizione all’albo degli scrutatori
Ma come iscriversi all’albo degli scrutatori di seggio? Basta fare domanda al Comune di residenza compilando un modulo e allegando copia di un documento di identità, entro il 30 novembre: l’ufficio elettorale curerà l’aggiornamento dell’elenco entro il successivo mese di gennaio, in vista delle elezioni in programma. Il modello da riempire e le modalità di invio si trovano sui siti delle singole amministrazioni comunali, qui ad esempio le informazioni per Firenze, mentre il Comune di Roma ha predisposto anche un servizio di iscrizione online.
Dunque per essere inclusi nell’albo per le elezioni 2023 è necessario fare domanda al Comune entro il 30 novembre 2022. Ma quanto dura l’iscrizione nell’albo degli scrutatori? Una volta presentata la richiesta non è necessario ripetere ogni anno la procedura: si rimarrà segnati nell’elenco fino a rinuncia esplicita dello scrutatore. In casi particolari, come ad esempio per mancanza di personale ai seggi e per lo spoglio, i Comuni possono riaprire l’albo in extremis per permettere l’iscrizione di riservisti.
Come vengono scelti gli scrutatori, quanto tempo prima viene fatta la nomina. E la rinuncia all’iscrizione all’albo?
Gli uffici comunali effettuano il sorteggio degli scrutatori che hanno fatto l’iscrizione nell’albo: gli estratti riceveranno comunicazione scritta della nomina entro 20 giorni dalle elezioni. Nello stesso sorteggio viene anche definito un elenco di riserve. Va tenuto presente che alcuni Comuni, nelle ultime consultazioni, hanno deciso di dare precedenza ai disoccupati.
Per quanto riguarda la rinuncia alla nomina, gli scrutatori devono dare comunicazione all’ufficio elettorale entro 48 ore dalla notifica e lo si può fare solo per impedimenti gravi e motivati. Chi non si presenta al seggio, pur avendo ricevuto la nomina, rischia una multa salata che va da 309 euro fino a un massimo di 516 euro. E come sapere se si è iscritti all’albo degli scrutatori? È possibile verificare se si fa parte dell’elenco contattando direttamente l’ufficio elettorale, alcuni Comuni mettono a disposizione anche un servizio online a cui si accede con le credenziali Spid.
Cosa fanno e il compenso
Per quanto riguarda le mansioni, gli scrutatori che hanno fatto l’iscrizione all’albo e hanno ricevuto la nomina sono impegnati nel giorno precedente alle elezioni per le operazioni di preparazione del seggio (validazione e firma delle schede), durante l’unica giornata di votazioni (in base alle indicazioni del presidente di seggio) e nel successivo spoglio. Il compenso degli scrutatori è esentasse e varia in base al tipo di elezione: si va da un minimo di 104 euro per il referendum con una scheda, per arrivare ai 145 euro per le politiche (che vengono conteggiate come una doppia votazione per Camera e Senato), passando dai 96 euro per le elezioni europee.
Sono previste poi delle maggiorazioni: 25 euro per ogni elezioni contemporanea fino a un massimo di cinque; 22 euro in più per ogni scheda referendaria dopo la prima (fino a un massimo di cinque). Per i seggi speciali, allestiti in ospedali, case di cura e carceri, il rimborso è ridotto rispetto alla “paga base” e non sono previste maggiorazioni, qualunque sia il numero di schede e consultazioni.