venerdì, 17 Maggio 2024
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Le religioni si incontrano… a tavola

A Firenze l’evento organizzato dall'Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze, con la collaborazione dell'Istituto Alberghiero Aurelio Saffi. I piatti erano stati tutti studiati per poter essere degustati dai credenti delle tre principali religioni monoteiste

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Ritrovarsi a tavola. Anzi, a una tavola che raccoglie solo cibi “universali”, vale a dire che sono in regola con le prescrizioni delle tre principali religioni monoteiste. É successo mercoledì pomeriggio a Firenze nel corso dell'evento “Le religioni si incontrano a tavola”, organizzato dall'Istituto Sangalli per la storia e le culture religiose di Firenze, con la collaborazione dell'Istituto Alberghiero ‘Aurelio Saffi’.

“La religione è servita”

La degustazione di mercoledì è stata un assaggio del ciclo di incontri “La religione è servita. Ebrei, cristiani e musulmani si incontrano … a tavola”, in programma tra febbraio ed aprile presso l'Istituto Sangalli: un percorso non solo culturale, storico, religioso, ma anche gastronomico, grazie alle degustazioni dei piatti tipici di ciascuna tradizione religiosa.

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All'iniziativa di mercoledì hanno partecipato Joseph Levi, Rabbino-capo di Firenze, don Luca Mazzinghi, Presidente della Associazione Biblica Italiana e professore al Pontificio Istituto Biblico di Roma, insieme all’imam Izzeddin Elzir, Presidente UCOII. Gli studenti del Saffi hanno preparato e servito tabulè e falafel con hummus come specialità musulmane, zucca sfranta e concia di zucchine come piatti della tradizione ebraica e spiedini di caprese e baccalà mantecato con crema di fagioli e sedano per la cucina cristiana. I piatti erano stati tutti studiati per poter essere degustati dai credenti delle tre fedi diverse.

l'istituto

La serata è stata inoltre l'occasione per tracciare un bilancio delle attività dell'Istituto Sangalli a un anno dall'inaugurazione: il 2015 ha visto l'Istituto presieduto da Maurizio Sangalli bandire 4 borse di studio per giovani ricercatori e investire 30mila euro in assegni e sostegni finanziari alla ricerca.

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