martedì, 19 Novembre 2024
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Maltempo, danni irreparabili all’Orto botanico

Piante secolari e intere collezioni andate perse, al "Giardino dei semplici" si contano ancora i danni che secondo una prima stima ammonterebbero a 500mila euro.

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Alberi secolari sradicati e persi per sempre, rami spezzati, vetri delle serre in frantumi, intere collezioni di piante rovinate dalla caduta dei rami stessi.

È ancora difficile fare una stima precisa di quelli che sono stati i danni subiti dall'Orto botanico dell'Università di Firenze in seguito al passaggio della devastante tromba d'aria che venerdì 19 settembre scorso si è abbattuta sulla città. Lo scenario è desolante. E i danni davvero ingenti:  ne vanno messi in conto almeno 500mila euro. Senza contare che per rimettere in sesto il delicato ecosistema ci vorrà del tempo: l'Orto botanico resterà chiuso al pubblico per almeno 3 mesi.

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Danni irreparabili e orto chiuso al pubblico

I tecnici si sono subito messi a lavoro, non appena passata la tromba d'aria. Una volta capito che nessuno si era fatto male, il pensiero è andato alle storiche piante di uno dei più antichi orti botanici del mondo. I passanti osservavano increduli quel triste scenario, quasi commossi per il fatto di aver perso piante che appartenevano da secoli allo storico giardino di Firenze. “L'orto botanico ospita esemplari di valore, anche storico, molti dei quali colpiti in modo irreparabile – spiega il professor Guido Chelazzi, responsabile del Museo di storia naturale di Firenze – molte serre storiche sono state profondamente danneggiate. Una parte del patrimonio non potrà essere recuperata“.

Almeno 4 gli alberi totalmente perduti tra le piante che hanno segnato la storia del capoluogo toscano. Oltre alla perdita dei vari esemplari, resta anche da capire a quanto ammontino i danni in termini pecuniari: “Lo scopo primario è mettere in sicurezza il giardino e riaprirlo il prima possibile, anche se ci vorranno almeno 3 mesi” – conclude il professor Chelazzi – “i danni non saranno inferiori a 500mila euro, anche se per una stima precisa dobbiamo ancora attendere”. Presenti nel corso del sopralluogo al “Giardino dei semplici” anche Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze, e Sara Nocentini, assessore regionale alla cultura.

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Fenomeno climatico senza precedenti

A spiegare le dinamiche che hanno portato il formarsi della tromba d'aria che si sia abbattuta su Firenze è il professor Giampiero Murrachi, climatologo dell'Università di Firenze e direttore dell'istituto di biometeorologia del CNR: “Se ci sono alberi che hanno 200 o 300 anni e che sono caduti proprio in questa occasione, significa che in 3 secoli di storia mai si era verificato un fenomeno di questa portata. L'aumento della temperatura dell'oceano Atlantico, porta alla formazione di veri e propri ammassi di energia e cumuli di vapore acqueo che poi portano conseguenze devastanti come quella in questione. Questo fenomeno – prosegue il professor Murrachi – è stato caratterizzato da 3 componenti che unite insieme hanno portato ai tristi risultati noti: una componente dinamica, costituita dalla tromba d'aria, una dalla ingente quantità di pioggia caduta in pochissimo tempo e, infine, il formarsi della grandine“.

Secondo gli esperti quindi, si è trattato di un fenomeno senza precedenti, almeno per Firenze. “Purtroppo questi fenomeni d'ora in poi potranno accadere sempre più frequentemente – ha concluso il professor Murrachi – è impossibile prevedere il luogo e il momento esatto, però è probabile che colpirà altre aree fiorentine”.

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